Elisabetta Abrami resta per noi un esempio lampante di quella Franciacorta tenace che fa della viticoltura biologica un pilastro ben saldo. Partendo dalla prevenzione per la biodiversità, le sue vigne crescono grazie a un suolo ricco e salubre e, sbirciando tra i filari, noterete che l'erba è lasciata libera di crescere spontaneamente, permettendo così a molte specie di insetti di contrastare la proliferazione dei parassiti. Zolfo e rame vengono utilizzati nelle loro composizioni più semplici e solamente in casi di estrema necessità; contro gli insetti nocivi, invece, si usano derivati naturali (da piante o batteri). In cantina si lavora a temperature rigorosamente basse, permettendo così di controllare più attentamente l'evoluzione del mosto in vino ed eliminando dunque l'utilizzo di prodotti chimici invadenti.
Dai 17 ettari di proprietà, dunque, il mosto che Elisabetta arriva a modellare (o meglio, accompagnare) fino in bottiglia ci regala dei vini biologici caratterizzati da meno di 7,5 gr/l di zuccheri e da un massimo di 25 mcg/l di solfiti.
E qui il suo riferimento allo shop on line (link)