Il tour in maglia gialla, colore con cui identifichiamo la zona vitivinicola, spazia a tutto tondo in un territorio ricco di biodiversità che abbraccia persone, lingue, cibo e natura. L’Alpe Adria nella sua forma più vivida dove la compagine italiana ha fatto da volano. Al termine degli assaggi un simpatico e didattico pic-nic sul Monte Quarin rilassa corpo e mente regalando panorami di dolci colline a perdita d’occhio, e assaggi di eccellenze del territorio. Le bottiglie dei vitigni storici (internazionali) che più hanno brillato sono per il Pinot Grigio: Primosic SKIN macerato di Oslavia che fa legno in botte grande annata 2017, un ramato ricco e complesso, colore caldo e macchia mediterranea che rinfresca e persiste. Vino artigianale vocato al naturale.
Pinot Bianco:
Pascolo ‘19 località Dolegna del Collio arriva con un calice lungo e interessante.
Casa delle Rose ’19 stessa località per un sorso più fresco ed elegante.
Livon Cavezzo ’18 Sempre Dolegna del Collio, si percepisce maestria nell’uso del legno, sapidità e armonia.
Blazic ’18 a Cormons, legno dove risalta l’acacia e freschezza minerale.
Livon ‘20 Dolegna del Collio, giovane ma di belle promesse.
Humar ’19 San Floriano del Collio, buono e riconducibile al vitigno e territorio.
Sauvignon:
Kurtin ’19 Cormons, bel frutto e bilanciato
Colmello di Grotta ’18 Cormons, 90% acciaio e restante tonneaux, prontezza acidità e mineralità.
Castello di Spessa ’18 Capriva del Friuli, ingresso vigoroso, piace e conquista.
Enjoy Collio Experience
Autoctoni
Il giorno successivo ai vitigni internazionali è la volta degli autoctoni.
Ricordando che il Collio ha due caratteristiche salienti: la prima è che si tratta di un territorio prevalentemente collinare, la seconda il Flysch o Ponca (tipo di terreno) alla base di 1500 ettari vitati di Flysch di cui 1500 ettari vitati.
Degustazione conclusasi con una vista e pranzo all’ Azienda Livon a Dolegna del Collio dove l’han fatta da padrona i vini del Collio e la cucina di queste colline che terminano dove finisce il mare e partono dal cuore.
Oggi pure il Fiulano è esclusivamente DOC. è il 15% della produzione totale:
Tenuta Borgo Conventi ’19 Farra d’Isonzo sapidità ed equilibrio
Caccese ’19 Cormons: composto e identificativo.
Tenuta Stella ’19 Dolegna del Collio: legno, pietra e mineralità.
Terre del Faet ’19 Cormons: legno, aromi e profumi interessanti che tornano alla bocca.
Tenuta Villanova ’19 Farra d’Isonzo: legno, riconducibile al vitigno, erbaceo e aromatico.
Livon Manditocai ’18 Dolegna del Collio: legno soave e delicato, piaciuto assai.
Primosic ’17 Oslavia 100% legno, vinificazione con macerazione di 2 settimane, struttura e complessità.
La Malvasia è un po' la Cenerentola rappresentata da un 3% riuscendo comunque a farsi notare per qualità e spiccata personalità:
Venica&Venica Petris ’20 Dolegna del Collio: legno, ancora giovane, caldo.
Bracco ’19 La Mont Brach Cormons: giovane azienda che produce vini deliziosi con sfumature francesi. Vino semplice e armonioso. Complimenti!
Piccola postilla per il Collio Bianco Che dovrebbe essere più rappresentativo dei vitigni autoctoni, riesce comunque a farsi largo e salire tra i più acclamati:
Edi Keber ’19 Cormons: 70% friulano 15% Ribolla e 15% Malvasia, Intenso alla bocca più delicato al naso.
Radikon ’19 Slatnik: Macerato 80% chardonnay e 20% friulano, tannico e di forte personalità. Un must di Oslavia.
Primosic ’16 Klin, Oslavia, 70% legno, friulano, sauvignon, pinot bianco, ribolla gialla, intenso.
Venica&venica ‘16 Tre Vignis , Dolegna del Collio, legno , intensità di vino da meditazione con finale lungo e avvolgente.
Gradis’ciutta ’16 San Floriano del Collio: friulano, ribolla gialla e malvasia, legno, bocca intensa e ancora fresco.
La Ribolla Gialla copre il 10% di produzione in punta di collina con rese per ettaro contenute ma di altissima qualità e ricca di interpretazioni:
Blazic ’19 Cormons: Bilanciato e intenso. Primosic ’17 Oslavia, legno grande ,colore ambrato, naso caldo, freschezza e corpo.