L'Etna, il vulcano attivo più alto d'Europa, è molto più di un semplice monte. È un'icona e un terreno fertile per la produzione di vini unici al mondo. L'Etna Doc, nata nel 1968, è una delle prime denominazioni di origine controllata in Sicilia, un riconoscimento ufficiale della qualità e dell'originalità di questi vini.
Il
terroir etneo è suddiviso in quattro versanti principali (nord, est, sud e ovest), ciascuno con un microclima e un profilo pedologico distintivi, fattori che incidono direttamente sulle caratteristiche organolettiche dei vini. Le vigne dell'Etna si arrampicano su terreni vulcanici, ricchi di minerali e con un'escursione termica notevole tra il giorno e la notte. Questo ambiente estremo, forgiato dalle eruzioni e dai venti, conferisce ai vini dell'Etna un carattere distintivo, con note minerali, freschezza e una sorprendente eleganza. Le vigne sono coltivate a terrazzamento, un sistema antico che permette di sfruttare al meglio i pendii e di proteggere le piante dai venti.
Nel contesto degli
EtnaDays, in programma a Castiglione di Sicilia dal 12 al 14 settembre scorso, abbiamo avuto modo di degustare i vini dei
98 produttori che hanno aderito all’evento, sui 220 totali afferenti al Consorzio Tutela dei Vini Etna Doc, che rappresenta il 90% del potenziale produttivo complessivo.
Questi i nostri migliori assaggi:
Al-Cantara - Etna Bianco “Luci Luci” 2021 da uve carricante in purezza, giallo paglierino alla vista e una vena minerale che si percepisce subito al naso, con la frutta gialla che arriva in un secondo momento. In bocca è equilibrato, fresco e con piacevole nota salina. Merita una menzione anche il loro rosato “Amuri di Fimmina e Amuri di Matri” 2023 (100% nerello mascalese), color rame e naso che ricorda ciliegia sotto spirito e albicocca matura. Al palato è pungente ma senza mai sconfinare, minerale e fresco al punto giusto.
Alta Mora (Cusumano) - Etna Bianco 2022 (100% carricante) di colore oro giallo con riflessi verdognoli, al naso ha profondi sentori di agrumi come limone e pompelmo ed erbacei. In bocca è pieno e persistente, con buona freschezza e mineralità. Dal vigneto di nerello mascalese di oltre 150 anni, ecco l’Etna Rosso “Guardiola” (dal nome della contrada che “guarda” alla valle solcata dal fiume Alcantara collega il territorio dell’Etna a quello dei Nebrodi) un vino di straordinaria struttura: colore rubino, tipico del nerello mascalese, ha un naso balsamico e minerale, poi in bocca frutti rossi come mora e mirtillo, pepe, una nota balsamica caratteristica e un tannino perfettamente integrato. Un calice lunghissimo che non finisce mai.
Az. Agr. Ciro Biondi - Etna Bianco “Chianta” (ora “Pianta”, da uve carricante, cataratto e minnella) 2021 azienda nata nel 1999 grazie al desiderio di Ciro Biondi, insieme alla compagna Steph, di riprendere in mano l’attività che era stata di suo nonno. Questo Etna Bianco si presenta con un calice dal colore giallo oro, ha una mineralità verticale che si percepisce immediatamente, cui seguono note di albicocca e agrumi. In bocca è sapido, fresco e minerale. Il massimo dei voti va al suo Etna Rosso “San Nicolò” 2022, realizzato con le uve nerello mascalese e nerello cappuccio piantate nella vigna situata in contrada San Nicolò. Si presenta di colore rosso rubino acceso, al naso ha note balsamiche e di piccoli frutti rossi mentre il sorso è coinvolgente: vellutato ed elegante con il tannino già maturo. Voti altissimi anche per gli altri due Etna Rosso: “Outis” (nerello mascalese e nerello cappuccio) della vendemmia 2017 e “Cisterna Fuori” 2020 (nerello mascalese e nerello cappuccio).
Barone di Villagrande - La loro interpretazione dell’Etna Bianco Superiore 2023 (90% Carricante, 10% vitigni autoctoni) merita 5 asterischi. Colore giallo paglierino, nota minerale ben distesa al naso e poi un bouquet complesso che spazia dagli agrumi alla mela verde. In bocca è sapido, persistente e con acidità perfetta che lascia il palato fresco e pulito, non smetteresti mai di berlo. Di grande spessore è anche il loro Etna Rosso “Contrada Monte Ilice” 2022, da uve 80% nerello mascalese e 20% vitigni autoctoni, un rosso rubino intenso con riflessi aranciati. Al naso si percepisce subito una struttura aromatica complessa, con spezie dolci, frutta rossa e nota minerale e balsamica. In bocca conquista il tannino delicato, poi frutta rossa, spezie e pepe nero. Grande!
Filippo Grasso. Piacevole scoperta questa realtà, nata dalla volontà di Filippo, insieme con la sorella Mariarita, di riprendere l’attività di famiglia e valorizzare il loro territorio. Il loro Etna Bianco “Mari di Ripiddu” 2022 da uve carricante in purezza si presenta con il classico colore paglierino e una mineralità che si percepisce al naso, seguita da profumi di pesca, agrumi e sentori erbacei. Al palato risulta piacevolmente sapido con acidità equilibrata e ottima persistenza. Tuttavia i 5 asterischi li ha meritati il loro rosato “Ripiddu” 2023 da uve 100% nerello mascalese, colore buccia di cipolla e poi al naso un bouquet complesso, con frutti rossi e mineralità. In bocca arrivano subito gli agrumi, seguiti da una nota ematica, poi fiori d’arancio e lavanda. Bevuto fresco è un vino “pericoloso” (di quelli che non smetteresti di bere). Merita la menzione anche il loro Etna Rosso “Ripiddu” 2021 (nerello mascalese, nerello mantellato), dal colore rubino, un naso speziato che si accompagna con le note minerali e balsamiche. In bocca è equilibrato e tannico.
Federico Curtaz - Etna Bianco Superiore “Kudos” 2021 da uve carricante, tra i migliori assaggi degli Etnadays, si è conquistato i nostri 5 asterischi con questo campione assoluto, un calice giallo paglierino con riflessi dorati, dal profumo agrumato e note di spezie e fiori bianchi. In bocca è sapido, si ritrovano gli agrumi percepiti al naso e si rivela straordinariamente persistente. Non è da meno il rosso “Il Purgatorio” 2020, nerello mascalese in purezza dal colore rubino acceso, molto complesso dal punto di vista olfattivo, con pepe nero, chiodi di garofano, liquirizia e ciliegia. In bocca è caldo e morbido, con un sorso vellutato e fresco. Persistente ed equilibrato, un calice da applausi, 5 asterischi anche per questa etichetta!
Giovanni Rosso - Campione straordinario per questo produttore già noto a noi de ilGolosario. Il massimo dei voti lo merita il suo Etna Bianco 2023, un vino giallo paglierino con riflessi dorati da uve 100% carricante. Ha un naso profondissimo che rivela una struttura complessa: frutta matura, nota minerale, agrumi e poi frutta tropicale come ananas. In bocca è denso, sapidità e acidità danno vita a un matrimonio felice, per un finale lungo avvolgente, da applausi. Eccellente anche l’Etna Rosso 2021, nerello mascalese in purezza con un naso complesso ed elegante di frutta matura e vaniglia e una nota ematica che non disturba. Tannino maturo.
Cantine Iuppa - Etna Bianco Superiore “Lindo” 2022 (100% carricante). Naso pungente, nota minerale accesa a cui seguono sentori di mela verde, agrumi e ginestra. In bocca è verticale grazie all’acidità e alla freschezza che lo rendono persistente. Ottima l’intensità e la freschezza. Superiore di nome e di fatto… Cinque asterischi! Ottimo anche lo spumante Blanc de Noir “Piccolot” 2019, da uve nerello mascalese. Una bolla finissima che rispecchia fedelmente il terroir con note floreali e di affumicatura, cenni vegetali e aroma di lieviti. Sorso estremamente bilanciato e persistenza fuori dal comune. A nostro parere il miglior spumante in degustazione. Menzione anche per il loro rosato “Ata” 2022 (100% nerello mascalese), dal colore buccia di cipolla, piccoli frutti rossi al naso e sorso equilibrato grazie anche all’ottima freschezza. Infine applausi anche per l’Etna Rosso “Clo” 2021 (85% Nerello Mascalese, 15% Nerello Cappuccio), rubino luminoso, naso vulcanico e speziato con sentori di piccoli frutti rossi e pepe nero. Di ottima beva, leggermente sapido, ci ha colpito per il tannino vellutato che rende il sorso lungo ed equilibrato.
Cottanera - Etna Bianco “Contrada Calderara” 2022. Una delle cantine più grandi del territorio etneo, protagonista di una produzione di livello, spicca con questo vino 100% carricante che si merita il massimo dei voti. Un giallo paglierino con riflessi verdognoli, naso di agrumi e fiori di zagara a cui seguono sentori di spezie. Il sorso è equilibrato, in bocca è sapido e freschissimo. Ottimo anche il rosso “Feudo di Mezzo” 2022 (100% nerello mascalese), piacevole al naso con sentori di piccoli frutti rossi e liquirizia e un sorso morbido e bilanciato, anche se la nostra preferenza va per il Rosso Riserva da uve nerello mascalese in purezza “Contrada Zottorinotto” 2019, un vino complesso ed elegante, dal bouquet aromatico strutturato su più livelli: minerale, frutti rossi come ciliegia e amarena, poi vaniglia e caramello. In bocca è puro velluto, lunghissimo. Regge il confronto con i grandi rossi italiani.
Raciti S.S. Agr. - Etna Bianco “Rupestre” 2023 (100% carricante) ottiene 5 asterischi anche per questo carricante in purezza che ci ha colpito per la sua complessità e il suo equilibrio. Al naso si percepiscono distintamente note di fiori bianchi, erbe aromatiche e agrumi. Il sorso è ben bilanciato con buona freschezza e acidità che lo rendono lungo e persistente. Valido è anche il rosso “Rupestre” 2021, prodotto esclusivamente con uve nerello mascalese, dal color rubino e naso vulcanico. Al palato regala note di frutti rossi maturi, mineralità evidente ma equilibrata e infine spezie. Tannino maturo.
Davide Fregonese - Etna Bianco 2023 (100% carricante) colore giallo scarico, naso agrumato, sentori di limone e melone bianco. In bocca rivela un’ottima freschezza e sapidità.
Serafica - concludiamo con una piacevolissima scoperta, un’azienda capace di interpretare il terroir etneo nelle sue varie declinazioni: l’Etna Bianco “Versante Sud” (90% carricante, 10% catarratto) 2021 si è meritato il massimo dei voti, un giallo paglierino che al naso regala un complesso bouquet composto da agrumi, erbe aromatiche e note saline. In bocca il sorso è fresco ed equilibrato, con una spalla acida che lo rende particolarmente lungo. Segnaliamo anche il loro rosato “Grotta dei Lamponi” (100% nerello mascalese) e il rosso “Grotta del Gelo” (80% nerello mascalese, 20% nerello cappuccio), entrambi molto validi, che completano la teoria di etichette di una realtà da conoscere!