E’ scattato il fermo pesca nell’Alto Adriatico. Da Trieste a Rimini nessuna imbarcazione potrà calare le reti a strascico fino al 6 settembre, mentre lo stesso provvedimento interesserà la costa da Pesaro a Brindisi dall’11 agosto al 21 settembre. Un provvedimento contestato dalla Coldiretti che sottolinea come questo porterà più pesce straniero sulle nostre tavole e soprattutto come un blocco generalizzato non serve davvero al ripopolamento perché non tiene conto dei cicli riproduttivi delle singole specie. Ma i problemi derivano anche da un mancato controllo su altri Paesi (l’indice è puntato sui pescatori croati che non rispettano il fermo) e soprattutto l’utilizzo gastronomico delle solite specie. (La Stampa) @ Per la prima volta la spesa in frutta e verdura degli italiani ha sorpassato quella della carne, diventando la prima voce del budget delle famiglie (23%). Secondo il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo: “Si tratta di una tendenza al riconoscimento del valore alimentare della frutta e verdura cui occorre saper dare una risposta” ma è anche una rivoluzione epocale per le tavole degli italiani, mai avvenuta in passato. La conseguenza è stata l’affermazione dei nuovi mestieri della frutta, scesi in campo proprio all’Expo per iniziativa di Coldiretti. Tra questi il “sommelier” che insegna a scegliere il miglior tipo di frutta da abbinare al pasto, lo “scultore” che crea magie con le verdure, il personal trainer dell’orto e quello della spesa. (Coldiretti) @ Dal caffé al gelato sospeso. A Napoli arrivano le prime adesioni all’iniziativa che prenderà il via il 31 luglio e prevede la possibilità di lasciare un caffé offerto ai clienti più bisognosi. (Avvenire) @ In Germania il gelato è un affare: i tedeschi ne consumano 8 litri a testa. Peccato però che i gelatieri italiani siano messi in crisi dalla concorrenza di gelatieri di altre nazionalità che spacciano il loro gelato per italiano e dalle norme sulle proprietà all’estero introdotte dall’allora governo Monti. (Italia Oggi) @ Dal professor Scienza a imprenditori del calibro di Zonin e Lunelli. Sono quelli che il Corriere della Sera di oggi definisce i Cavalieri delle vigne: docenti e produttori che grazie alla tecnica degli incroci e alla genetica puntano a sviluppare viti più sane e più resistenti alle malattie. A Verona e in un comune del Trentino si sta già sperimentando la correzione del DNA un intervento di microchirurgia che disattiva un gene che porta malattie.