In questo inizio d'anno talune iniziative assumono significati importanti che vanno al di là di quelli consueti. Se poi gli attori protagonisti appartengono a quelle categorie professionali (ristoratori, produttori artigianali agroalimentari, cantine vitivinicole...) che maggiormente risentono negativamente del lungo periodo Covid, parole come “rinascita”, “speranza”, “positività” ne rappresentano la sintesi perfetta. Ed è per questo che meritano un'attenzione maggiore da tutti noi.
In questo caso, a scendere in campo, sono due realtà di vaglia del Lecchese che ben conosciamo: il Prosciuttificio Marco d'Oggiono di Oggiono e l'Osteria Manzoni di Barzago. Insieme hanno deciso di rievocare (anche) con una diretta FB, un'antichissima festa propiziatoria tradizionale del nord Italia, la “GIBIANA”.
Da secoli, il rito prevede che l'ultimo giovedì del mese di gennaio vengano accesi dei grandi falò nelle piazze e bruciata la Gibiana, un grande fantoccio di paglia vestito di stracci. Il rogo assume valori diversi a seconda della località in cui ci si trova, mantenendo sempre uno stretto legame con le tradizioni popolari del luogo.
Tutto ha inizio quando le contadine che erano solite riunirsi la sera nelle stalle delle corti per scambiare quattro chiacchiere dopo le faticose giornate di lavoro nei campi, proposero di mandare a letto gli uomini e ritrovarsi poi alla chetichella nella stalla per cucinarsi un bel risotto e mangiarselo tutto da sole in beata complicità. Ma gli uomini furono più lesti e si accorsero ben presto di ciò che le donne volevano realizzare. Prepararono così uno scherzo ai loro danni. Quando il risotto fu pronto e fumante e l’attesa ormai quasi appagata, ecco che d’improvviso si aprì la botola che dal fienile portava alla stalla e da questa calò un gran gambone, lunghissimo, spaventoso. Contemporaneamente una voce cavernosa pronunciò queste parole: "Donne donne, è mezzanotte! è San Pietro che comanda e se non ci credete guardate questa gamba!"
Le donne, impazzite di paura, schizzarono fuori dalla stalla disperdendosi in ogni direzione, mentre gli uomini si calarono nella stalla e si mangiarono il risotto pronto e fumante e sul quale avevano appena finito di mettere la luganega…
Ancora oggi, nell’Oggionese l’ultimo giovedì di gennaio si fanno grandi falò, in cima ai quali si brucia un pupazzo di fattezze femminili. Contemporaneamente al grido: "brusa brusa la Gibiana che l’inverno el se luntana" si fa un girotondo intorno al fuoco e con pentole e cucchiai si cerca di produrre un suono terrificante, che insieme al fuoco si porti via tutte le tristezze e le amarezze di ognuno. Oltre al risotto, qui ad Oggiono c’è la tradizione di mangiare anche le castagne bianche secche nel latte.
Giovedì 28 gennaio alle ore 19 sarà possibile rivivere la FESTA DELLA GIBIANA a casa vostra e osservare i rituali folcloristici con la diretta sui canali FB e IGS (che sarà poi salvata negli Highlights Eventi del Prosciuttificio), grazie all'impegno e alla creatività del Prosciuttificio Marco d'Oggiono in collaborazione con l'Osteria Manzoni. È stato infatti creato un KIT d'eccellenza che contiene:
• il risotto dello Chef Francesco Cheloni - con gli ingredienti pensati per due persone e le istruzioni per realizzare e impiattare il risotto: Riso Baldo riserva “Testa” mantecato con zafferano, polpette di Burola