Peretola è un borgo di campagna che nel Novecento, pian piano, Firenze ha inglobato all'interno del tessuto urbano. Così, accanto alle strade principali sopravvivono case basse con un piccolo giardino che sembrano proiettarci lontano, come spazio e come tempo, dal resto della città. La casa che ospita Ventuno Bistrot è proprio una villetta in un'area tranquilla, da dove però si scorgono le luci del vicino aeroporto.
Superato l'atrio si entra nella
sala in stile minimal, con tavoli ampi, rotondi, eleganti. Qualche quadro alle pareti, un bel bancone moderno per esigenze di servizio e un'illuminazione raffinata che sembra evocare un cielo stellato.
Il servizio è puntuale, mai affettato, che trasmette entusiasmo.
La
carta dei vini è un sunto di professionalità e passione: troviamo tanti Top Hundred (ad esempio il Cannonau della cantina Pusole di Baunei - Nu) e non mancano vere e proprie perle (il Dolcetto passito di Abrigo ad esempio).
In tavola il via è con due gustosi amouse bouche tra caviale e mortadella di Prato che ci introducono alla mano felice di
Simone Gori, con grandi trascorsi tra La Perla di Corvara e la brigata di Enrico Bartolini. E ora questo locale a Firenze - la sua città natale - dove presenta una tecnica e una creatività figlie di una maturità professionale. Lo dimostra quello che sarà (e chi l'avrebbe mai detto?) il piatto migliore della serata:
sedano rapa, senape, carote, ristretto vegetale, dalle piacevoli note affumicate e con una consistenza quasi cremosa, perfetta (e 18).
Tra gli altri assaggi proposti in una carta minimal ma curata (all'insegna della filosofia quanto mai attuale del less is more), uovo morbido, zucca, formaggio di grotta (€ 17) e midollo alla francese, funghi, patate (€ 21).
Un azzardo ben riuscito sarà invece il
risotto ortiche, lamponi, Blu Mugello, dove proprio i frammenti di frutta ghiacciati creano un contrasto piacevole, intriganti, con la consistenza cremosa del risotto accentuata dalla salsa di ortiche (€ 21).
Bene anche i
tortelli, robiola, 'nduja, cime di rapa dove la creatività cede il passo a sapori più consueti, ma che funzionano sempre (€ 21).
Due i secondi radiosi:
ricciola, topinambur, spinaci (€ 27)
e
polletto, ribes, indivia, pepi (€ 25), mentre rinviamo al prossimo passaggio l'assaggio della guancia di maiale, scalogni, bietole, sedano rapa.
Tra i dolci - sempre in tris a 11 euro - spicca il
caffè bianco, pere, noce moscata, delicato e leggero, con una pulizia del sapore di caffè accentuata da questa consistenza impalpabile.
Sensazioni molto simili per il
pop corn, gewurztraminer, mandorle capace di richiamare non solo con i profumi, ma con la stessa consistenza i pop corn dell'infanzia in versione dolce.
Meno riuscita la
crostatina carote, nocciola, mandarino.
Completa la serata una carta dei caffè e la proposta di una short list di amari e distillati dove non mancano alcuni gioiellini come i distillati di birra del Birrificio del Forte e alcune referenze della linea Villa Prato di Berta.
Ventuno Bistrot
via de' Vespucci, 21 zona ponte all'indiano
Firenze
Tel. 331 787 3568
info@ventunobistrot.it