Oggi su La Stampa Paolo Massobrio è in Sardegna, in Gallura, a degustare i vini di Francesco Lepori, un agronomo di 41 anni, erede di un'antica proprietà agricola, votata da oltre 300 anni alla zootecnia e alla coltura della vite. Le sue vigne, che hanno recuperato antichi ceppi autoctoni, sono tra le dune marine a 200 metri dalla battigia ed esposte al forte vento di maestrale.
I vini prodotti sono due. Il Colli del Limbara Caricagiola, da uva caricagiola in purezza, resta in bottiglia tre anni prima di essere messo sul mercato. Massobrio lo descrive così: "quello che colpisce è il naso, che sembra a occhi chiusi un prato rugiadoso in piena notte dove cogli la freschezza, ma anche note profonde di sottobosco e spezie [...] in bocca è caldo (come il sangue della terra), lineare, con quella spada di acidità che ti accompagna per tutto il sorso". Il Colli del Limbara “Zilvara”, un taglio di uve vermentino di Gallura (70%) e galoppo (30%), ha colore giallo oro concentrato, profumi di buccia di fico d'India e biancospino e in bocca è molto di più di quanto preannunciato al naso. Massobrio definisce il sorso "spaziale", "un vino da mangiare" che, dopo 12 giorni dall'apertura della bottiglia, sembrava ancora migliore. Complimenti Francesco!
Trinità d'Agultu (Ss)
via Al Mare, 29
tel. 3495362866
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