Ci sono cantine che hanno storia lunga e grandissimo valore, ma che badando a terra, vigne e vini, più che ai riflettori, non hanno la visibilità mediatica che meriterebbero. Tra queste, Zorzettig, realtà di cui davvero si dovrebbe parlare di più.
Un percorso alle spalle iniziato oltre 100 anni fa, sulle colline di Spessa di Cividale nel cuore dei Colli Orientali del Friuli, territorio benedetto per la viticoltura in virtù di terroir e microclima unici. Da una decina di anni vede alla conduzione dell’azienda Annalisa, giovane talentuosa, che, pur conservando il basso profilo di chi non mira ad apparire, ma, con piedi ben piantati nei terreni dei vigneti, pensa a fare, e bene, in realtà sta portando la cantina a livelli di qualità formidabili. Con un vigneto di proprietà di 115 ettari e una produzione annua in media di 800.000 bottiglie, con l’export che è del 50% con una presenza storica in Austria e Germania e una penetrazione crescente in diversi mercati, dall’Asia agli Stati Uniti, dall’Australia al nord Europa, Annalisa sta scrivendo una pagina nuova della avventura famigliare, raccogliendo i frutti di un investimento senza riserve a favore dell’eccellenza, a partire dai vini della linea “Myo”, espressione perlopiù di varietà autoctone, ma anche dalla linea “Segno di Terra", che oggi si presenta sul mercato, con una veste grafica rinnovata e accattivante, quale testimonianza del legame forte della famiglia con la storia di Cividale del Friuli e con l’identità del territorio.
Detto che, per chi potesse, sarebbe esperienza unica visitare la cantina storica del ‘700 e la barricaia, dove riposano i vini, e ancora, passeggiare tra i filari dei vigneti lasciando che lo sguardo si perda tra i pendii vitati, e, da ultimo, sostare nella tipica casa friulana di proprietà dove regna il calore del fogolar, e degustare i vini proposti in wine experience personalizzata. Per quanto ci riguarda, ci hanno entusiasmato sei vini, due della linea Zorzettig, ossia un bianco, il Friulano, dal colore paglierino brillante, dal naso floreale e fruttato, con note di agrumi e fine sentore di mandorla, dal sorso secco, dalla piacevole nota aromatica e dal finale minerale e sapido. E un rosso, lo Schioppettino. Un tempo noto come ribolla nera, ha colore rubino intenso, profumi di frutti di bosco, sentori speziati di pepe e nota di sottobosco, sorso morbido, setoso, persistente. E quattro della prestigiosa Selezione Myò (termine che viene da un verso di una celebre ballata friulana composta a Cividale del Friuli, nel XIV secolo, in cui un giovane paragona la sua amata alla terra, sottolineando che l’una e l’altra sono ciò che ama più di tutto, e che è stato scelto per la linea più importante, al fine di dire del legame con le radici, con il Friuli, con la famiglia, gli affetti, insomma con quelli che per Annalisa sono valori che vengono prima di tutto). Un rosso, l’emozionante Refosco, dal colore rubino – violaceo, dai profumi di frutti di bosco, e in particolare di mora, e di frutta rossa, tra cui spicca la ciliegia, e dal gusto armonico, con tannino dolce e piacevole freschezza, e finale di buona lunghezza. E tre bianchi, ossia il Sauvignon, dalle tipiche note di pesca, salvia e frutta esotica e in particolare di mango e frutto della passione, e dal sorso equilibrato. Il Pinot Bianco, dai profumi di mela e dal gusto fresco e sapido. E la Ribolla gialla, di straordinaria eleganza, grazie a un naso che si propone floreale, con profumi di fiori di acacia, e fruttato, con sentori di albicocca e mandorla, e in virtù di un sorso che conquista per la sua vitalità, per la sua tensione che convive con un buon corpo, per la sua intrigante sapidità, e per il suo finale corrispondente.
Questo è il Friuli che amiamo!