Succede che durante il periodo di isolamento, a casa, ti arrivino i campioni che aspettavi. E la provenienza è Fanzolo di Vedelago (Treviso) dove Anna Lafisca ha aperto il suo laboratorio di pasticceria Frollalà. Ora, i suoi biscotti spaziano tra le ricette della tradizione italiana, ma talvolta ci si imbatte pure in contaminazioni indovinate. Come i Biscotti Sichuan che mi hanno dato una sensazione balsamica di freschezza mai provata prima. Nasce da un connubio tra la farina di mais e il famoso pepe, che grazie alle sue caratteristiche agrumate infonde quelle sensazioni balsamiche che ho provato subito. Leggo gli ingredienti: farina di grano tenera macinata a pietra, farina di mais, burro belga, zucchero, uova di galline allevate all’aperto, baking, pepe di Sichuan 2% e scorza di limone non trattato. Un trionfo.
Ma che dire invece di un campione della tradizione come gli sbriciolini, sempre con farina di mais e mandorle dolci pugliesi. E qui vince la friabilità tanto che Anna suggerisce addirittura l’abbinamento con un Prosecco, che immagino extra dry. Altri biscotti di sua produzione: quelli a tutto grano che è una fonte di fibre, quello ai cereali e mirtilli rossi, quello misto ai semi. C’è anche il biscotto al cocco e la sablè di cioccolato e sale di Maldon fino a quella vegana. E ancora i baciotti che è una frolla con nocciola Piemonte, i cantuccini, i cookies di tre tipi. Quindi i frollini al limone, i biscotti della nonna, le lingue di gatto (ma c’è proprio tutto!) per passare ai sassolini alla mandorla o alla nocciola e ai gloriosi Zaeti della tradizione con l’uvetta macerata nel Rum (li voglio!!!).