L’ingrediente segreto di oggi, alla Prova del cuoco (Chi batterà lo chef?) è stato il frutto della passione. E l’abbinamento suggerito da Paolo Massobrio è con i crostacei (abbinamento di consistenza e anche di dolcezza)
Ma da dove arriva questo frutto, che dà sensazione di freschezza grazie alla sua acidità?
Il frutto della passione o maracuja è originario del Brasile; ha buccia spessa e robusta, non commestibile; la polpa è particolarmente profumata, gelatinosa e di sapore dolce-acidulo molto caratteristico. Più che per il frutto in sé, la maracuja è nota per il succo ricavato dalla sua polpa, che è ingrediente caratteristico di molti cocktail e bevande. Il frutto fresco, oltre a essere consumato al naturale (basta tagliare il frutto in due parti e scavare la polpa con un cucchiaino), viene impiegato per preparare marmellate, creme, sorbetti, salse e dessert, liquori e bevande alcoliche.
Perché si chiama "Frutto della passione”?
Il termine ‘Passione’ associato al frutto, infatti, rimanda quasi tutti a pensare al lato amoroso della parola, attribuendogli poteri afrodisiaci. Ma non è così. Il nome gli fu dato dai missionari spagnoli che, vedendo i suoi grandi fiori bianchi dal centro rosa o viola, riconobbero nella forma i simboli della passione di Cristo: nei tre steli si vedono i chiodi della crocifissione, mentre gli stami rappresentano le piaghe di Gesù, circondati dalla corona di spine; il ricettacolo sarebbe il calice e i petali le vesti del Signore. È dunque questa la passione a cui si riferisce il nome del frutto.
Di questo frutto ne esistono due varietà: la Granadilla, dalla buccia color giallo-arancio brillante, e la Maracuja, dalla buccia color rosso-violetto. Per quanto riguarda le proprietà nutrizionali, il frutto della passione è un vero e proprio concentrato di energia: è ricco di zuccheri, vitamine A, B, C ed E, di sali minerali quali il ferro, il fosforo e soprattutto il potassio (un solo frutto contiene in media quello di due-tre banane). È ideale per chi soffre di ritenzione idrica, di gastrite e colite, ed è utile a prevenire le malattie cardiovascolari oltre a possedere anche proprietà antiossidanti.
Una curiosità sul frutto della passione: gli indigeni che popolano la zona del Rio delle Amazzoni lo usano come sedativo e antidolorifico.