Furti di arnie e il cioccolato equo (e sostenibile)

24.07.2020

Le arnie vanno a ruba. Non uno scherzo, ma un business criminale che nell’ultimo anno è costato al comparto circa due milioni di euro. Ogni “cassetta” vale infatti 250 euro e ogni furto ne frutta almeno 15 mila. L’allarme degli apicoltori: “E’ un danno economico ma anche ambientale” (Il Venerdì di Repubblica) @ Autosufficienza economica, pacifismo, rispetto reciproco. Sono i valori “alternativi” condivisi dalla Comunità di pace di San José De Apartadò, formata dai contadini colombiani che dal 1997 si oppongono alla spirale di violenza dei gruppi in lotta per il controllo del narcotraffico coltivando collettivamente i prodotti alimentari di base e 160 ettari di cacao biologico che all’estero viene venduto attraverso il commercio equo e solidale: un sistema di certificazione Fairtrade che riduce le ingiustizie degli scambi internazionali, garantendo ai contadini dei Paesi in via di sviluppo il giusto prezzo per una produzione sostenibile. La loro storia è raccontata sul Venerdì di Repubblica da Antonella Barina. @ Da leggere è poi il ritratto di Pellegrino Artusi firmato da Alberto Capatti, lo storico della cucina che sul Giornale svela successi e segreti del grande scrittore-gastronomo nato 200 anni fa, “Scapolo sovranista che unì l’Italia a tavola”. Sulla stessa pagina anche Camillo Langone traccia un identikit del gastronomo definendo la sua Italia di 200 anni fa estremamente lontana dalla nostra. Per Langone infatti, Artusi risulta classista, irrispettoso delle minoranze alimentari, di vegani, allergici, intolleranti vari. “Avvezzatevi a mangiare d’ogni cosa - scriveva - se non volete divenire incresciosi alla famiglia. Chi fa delle esclusioni parecchie offende gli altri e il capo di casa”

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