All'Osteria Piemontemare felici contaminazioni liguri e piemontesi

Ad accogliervi Roberto Ghio, vignaiolo e patron di questa trattoria nel cuore di Gavi

24.06.2021

Ogni territorio del nostro Paese dovrebbe avere un Roberto Ghio – patron di questa osteria – a “raccontare” i saperi e i sapori del luogo, ma anche e soprattutto a disegnarne il futuro con una visione che non è mai banale. Classe 1977, studi in filosofia, da qualche tempo affianca alla professione di vignaiolo per cui si è fatto conoscere ed apprezzare – l'Azienda Agricola Ghio – Vigneti Piemontemare fondata nel 1881 nella parte più montana della zona del Gavi, dell’Ovada e dell’Alta Langa Docg - quella di ristoratore legato profondamente alle materie prime della sua terra. Che in questo caso, è di confine, quasi in “odor di mare”.

E allora sarà una gioia per il palato andare alla scoperta del menu proposto in questo suo bel locale tra i vicoli del centro storico di Gavi, nella cornice di Palazzo Candia, antica casatorre medievale, dove fin da subito, a recitare una parte da protagonista – ovviamente in positivo – c'è anche una brava e professionale sommelier pugliese, Porzia, che ha fatto suo il credo culinario ed enoico di Roberto.
Non rimane perciò che accomodarsi ai tavolini posti lungo il vicolo e protetti da ampi ombrelloni bianchi – ma ci sono anche le accoglienti sale interne – per un tuffo nel mare – è il caso di dirlo - delle felici contaminazioni liguri-piemontesi rivisitate in chiave moderna.
A partire dai “colli di gallina” ripieni con pesto all'antica e bagnetto verde (€ 12), e dai fritti nell'ostia con latte brusco (€ 10); potrete scegliere anche battuta di fassone al coltello con bagna caoda e zabajone salato (€ 12), oppure tonno di coniglio e tartufo nero estivo locale.

Tra i primi – la pasta fresca è realizzata quotidianamente a mano e con perizia dalla mamma e dalla zia di Roberto - un piatto che da solo vale il viaggio: i corzetti novesi al sugo di coniglio (€ 12) . Un disco sottile di pasta realizzato con farina, uova, sale, noce moscata e vino bianco. Squisiti. 
Al pari degli gnocchi con pesto al mortaio, e soprattutto degli eccellenti ravioli di Gavi alla moda di Bosio (€ 12), proposti in tre modi diversi: al tocco, a “culo nudo” – ovvero su un tovagliolo di lino senza alcun condimento – e qui apprezzerete la squisita pasta e l'ottimo ripieno, oppure innaffiati col vino rosso. Un tris da perdere la testa. Ma ci sono anche le lasagne alla Zerbetta De.Co. di Gavi (€ 10).
Non si scende certo dal podio per i secondi piatti, ovviamente tra terra e mare. Particolarmente delicato e saporito il “brandacujun” della tradizione ponentina ligure (€ 14), detto anche stoccafisso mantecato alla ligure con patate e olive
così come il guazzetto di polpo con patate, pomodoro e olive taggiasche (€ 14); ancora Liguria con le acciughe ripiene (€ 12), la sontuosa buridda (zuppa di pesce), e un'ottima trippa accomodata alla genovese (€ 10). Quindi, il ritorno in Piemonte con la proposta di un tris di carni piemontesi (€ 18) – filetto, controfiletto e codone – oppure con il piatto “Due piccioni con una fava” (€ 18).
Tra i dolci, la nostra (ottima) scelta è ricaduta sul “Mattone piemontese” (€ 6), la golosa “Coppa al metodo” (€ 9) - uova, zucchero, maizena, metodo classico “La Canna e l’Orzo Rosé” e frutti di bosco – e classico Bonet (€ 7).
Carta dei vini con la qualificata proposta di Gavi Docg ampiamente rappresentata, quindi i grandi rossi del Piemonte e numerose chicche d'Oltralpe. Ma vale la pena compiere un viaggio esperienzale tra i bianchi, rossi, metodo classico e passito di casa Ghio.

Osteria Piemontemare

Gavi (AL)
Vico Rose
tel. 0143 642411 - 347 7789371
osteria@ghiovini.it

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