Generazione Foodrban e il turismo che incontra le celiachia

14.12.2016

Zuppa di fagioli bianchi, maltagliati, baccalà e verdure allo zenzero impreziosite da scaglie di tartufo nero di Alba. E’ il piatto ideato dallo chef Davide Palluda dell' Enoteca di Canale d’Alba che i gourmet milanesi potranno ordinare questa settimana sull’app di Foorban, il primo ristorante digitale d’autore. “Il nostro obiettivo - spiegano su La Stampa gli ideatori - è quello di proporre un cibo a domicilio diverso dal solito junk food, basato sulla qualità delle materie prime, sulla varietà dei menu e sulla ricerca in cucina”. @ “La celiachia è un’ intolleranza cronica di cui gli operatori turistici devono tenere conto per offrire un servizio di qualità sempre più richiesto”. Filippo Gerard, il presidente degli albergatori valdostani, su La Stampa di oggi sottolinea l’importanza di attrezzarsi verso questa patologia anche per incrementare il turismo. I locali in Valle d’Aosta certificati dall’Associazione Italiana Celiachia sono 20 tra pizzerie, agriturismi, ristoranti, alberghi e b&b, ma la strada è ancora in salita. Un appello colto anche dall’Usl locale, che ha organizzato una serie di lezioni destinate agli operatori della ristorazione per imparare a cucinare piatti per celiaci. (La Stampa) @ Da leggere, su Libero, l’intervista di Claudia Casiraghi a Gabriele Rubini alias Rubio, lo chef di “Unti e Bisunti” che si racconta in un film (“Il Ricco e il Povero” n.d.r) a proposito del quale confida: “La mia vita sarà ripresa sul grande schermo come una favola di Natale”.

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