È appena uscito per i tipi di Laurana il nuovo romanzo firmato da Nunzio Primavera, ultimo di una trilogia che di storie che raccontano una Sicilia e un’Italia agricola, nel pieno della sua trasformazione.
In questo romanzo - ancor più che nei due precedenti - Nunzio Primavera fa tesoro del suo precedente lavoro di saggistica sulla nascita della Coldiretti e la Riforma Agraria che rappresenterà la più grande redistribuzione di terra (e di ricchezza) nella storia italiana. In questo romanzo, infatti, protagonisti sono i Labò, piccoli coloni che, nel dopoguerra, diventano coltivatori diretti, piantando filari di vigne e mettendo anima e cuore nella produzione di vini pregiati.
Centro spirituale della narrazione il baglio di famiglia, nucleo da cui tutto ha origine e a cui tutto ritorna, dove nascono e tramontano amori lunghi e travagliati. Accanto a questo un altro luogo chiave per comprendere il romanzo è il vigneto primigenio, autentico genius loci, nel significato più schietto di questa parola: è la “casa” che parla, che dà consigli e che incarna lo spirito dei patriarchi che con i loro suggerimenti permettono di superare anche i momenti più difficili.
Accanto all’intreccio, però, si affaccia la storia e l’accuratezza che rappresenta da sempre una caratteristica di Nunzio Primavera, capace di far tesoro della lunga esperienza lavorativa alla Coldiretti e degli studi sulla rivoluzione agricola del Novecento. Il vigneto e, quindi, il vino si sgrava della patina glamour e diventa un’avventura e una sfida continua tra crisi energetica, cambiamenti climatici, malattie della vite e siccità.
Nel romanzo però si introduce un altro elemento con cui l’Italia e la Sicilia stanno facendo i conti: l’immigrazione e l’integrazione, ma anche lo spettro del caporalato. Una problematica che ancora una volta esigerà una risposta dettata dal buon senso e da uno spirito di giustizia che percorre tutte le pagine del romanzo e dell’opera di Nunzio Primavera.
P.S. Conosco Nunzio da tantissimi anni, essendone stato collega stretto. Ma devo dire che questo romanzo è impressionante per lucidità e lettura contemporanea di una situazione che personalmente porterò al G7 di Siracusa (dove lui risiede fra l’altro) durante i talk dei giorni 26-27 e 28 settembre.