Il gin deciso che omaggia le donne

Dalle prove in cantina, alla produzione commerciale: la storia di Gin Barbisa

07.07.2023

A volte le idee più sorprendenti nascono in maniera inaspettata. È proprio ciò che è accaduto ai tre soci fondatori di Gin Barbisa: Andrea Garascia, Valentino Magliaro e Daniele Del Fre. Pur non provenendo dal mondo degli spirits, la passione per la sperimentazione li ha spinti a creare un gin molto particolare. Il nome "Barbisa", termine dialettale milanese, non lascia dubbi sulla sua origine. Questo gin è un omaggio alla donna, che viene anche valorizzata in etichetta con una raffigurazione elegante di una donna che sorseggia un gin tonic. Attraverso questo gesto, il marchio desidera elevare in modo elegante un termine non sempre usato con tale raffinatezza nei confronti del mondo femminile.

"Il progetto è nato quasi per caso. Siamo tutti appassionati, eccetto Valentino che è quasi astemio. Abbiamo comprato un alambicco da 3 litri e abbiamo iniziato a sperimentare a casa come produrre il gin. Ci vedevamo nella cantina di Andrea e, visto che non è saltato in area nulla e non siamo stati male dopo i primi assaggi, abbiamo deciso di fare le cose per bene" raccontano i tre con un po' di ironia.

Dopo una serie di prove che hanno confermato la bontà dell'idea, hanno deciso di prendere sul serio questa avventura. La loro ricerca li ha portati a informarsi, assaggiare e consultare distillatori ed esperti del settore. Nel marzo 2021, hanno fondato la società "Los Barbes" e hanno dedicato i successivi sei mesi ad affinare la ricetta, arricchendola con una selezione accurata di botaniche scelte da Daniele e Andrea. È stato durante l'incontro con Rossi d'Angera che la produzione effettiva è iniziata. "Abbiamo avuto la sua validazione sul nostro prodotto e, dall'ottobre 2022, siamo ufficialmente sul mercato", affermano con orgoglio.

Ma com'è, dunque, il Gin Barbisa? "Abbiamo scelto di presentare un prodotto da 49 gradi alcolici, per differenziarci nel mercato. Volevamo un gin dal carattere deciso, che includesse, tra le sue botaniche, oltre al ginepro, salvia, rosmarino, limone, anice stellato, finocchio, cannella e pepe. Si tratta di sentori intensi, ma siamo riusciti a bilanciarli grazie al supporto di Rossi d'Angera. Ci piace la sua persistenza e, nonostante l'elevata gradazione alcolica, il nostro gin risulta ben equilibrato", spiegano i fondatori. Attualmente, sono state prodotte mille bottiglie, distribuite in circa quaranta locali della zona di Milano e disponibili anche per l'acquisto sul sito aziendale, al prezzo di 40 euro l'una.
Se il consumo è in purezza, meglio se on the rocks, regala soddisfazioni; l'uso in miscelazione conferma buone doti. “Anche nei grandi classici: il Negroni con il Gin Barbisa diventa spaziale, il Martini è molto interessante, in un Gin Tonic accompagnato da una tonica abbastanza neutra è perfetto”. 

Per il futuro, i tre soci hanno in mente nuovi prodotti. “Stiamo pensando a un gin meno alcolico, dalla propensione più commerciale. E poi vogliamo lanciarlo in tanti eventi”. Li vedremo a Golosaria Milano?

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