Halloween? E’ solo una scusa per ubriacarsi. Su Il Giorno l’affondo di Annamaria Lazzari sulla ricorrenza importata dall’America diventata occasione per molti giovani di “prendersi una sbornia colossale”. “L’imperativo - scrive - è bere dal collo della bottiglia che ci si passa di mano. Non solo birra o vino, ma anche rum e vodka, spesso associati a bibite gassate o succhi di frutta”. E trovare le bottiglie è cosa semplice: in tutta Milano da tempo sono sbucati minimarket aperti tutta la notte dove chiunque può acquistare birre da 66 centilitri a 1,50 €. @ Ma a fronte di un allarme sull’abuso di alcool, sono sempre di più i giovani che riscoprono l’agricoltura. Solo in Valtellina, 6 stalle su 10 sono guidate da un imprenditore under 40 e in tutta la Lombardia sono 4.647 le imprese under 40 nel settore, dove le “quota rosa” toccano addirittura il 23%. Claudia Osmetti su Libero. @ “La gastronomia è un’arma dei poveri, non dell’elite”. Alla vigilia del trentennale di Slow Food, su Il Fatto Quotidiano è da leggere l’intervista al fondatore Carlo Petrini. “Dobbiamo ridare dignità al mondo rurale - dice - o l’urbanizzazione ci soffocherà”. @ Presto sarà possibile manipolare il meccanismo attraverso il quale il cibo-spazzatura rifornisce di benzina i tumori. La scoperta si deve ad Antonio Moschetta, docente dell’Università di Bari che insieme al suo team è riuscito a individuare e manipolare l’interruttore genetico che si “accende” in risposta a una dieta ricca di grassi, responsabile dell’insorgenza dell’epatocarcinoma. “Abbiamo scoperto una nuova strada - spiega Moschetta - Speriamo che in futuro ci consenta di prevenire e trattare in modo più efficace l’epatocarcinoma”. (La Stampa)