Barrosu, un vino dell’altro mondo

Da un piccolo grandissimo produttore, Giovanni Montisci di Mamoiada, un rosso fuoriclasse che è poesia

06.02.2017

Chi è il grande sommelier? Chi ama il vino. Chi al ristorante o in enoteca dove lavora, risponde alle esigenze del cliente dandogli quello che desidera, ma anche sapendo suggerire qualche sua scoperta, nel caso in cui intuisca che chi ha davanti, al tavolo o in negozio, è appassionato o esperto che avrebbe piacere di avventurarsi su strade lontane da quelle consuete delle etichette più celebri. È il caso di Giacomo Losi, giovane e talentuoso sommelier che, qualche giorno fa, ha tirato fuori dal suo “cappello” magico, un vino dell’altro mondo. Il Cannonau Barrosu riserva Franzisca 2013 di Giovanni Montisci.

Come sapete uno o due vini, nella nostra vita, li abbiamo bevuti... Con Paolo, soprattutto, qualche buona bottiglia, l’abbiamo condivisa (ché, la gioia, con un vino, si fa felicità, ossia gioia eterna, quando si gusta con le persone più care) e senza fare come certi tromboni che sbandierano alcuni assaggi, Borgogna in testa, quasi fossero gli unici ammessi all'assaggio di certe bottiglie (va detto loro, visto che sembra non lo sappiano, che basta mettere mano al portafogli...voce del verbo comprare, e nel bicchiere, ecco qualsiasi vino), abbiamo avuto la fortuna di conoscere il meglio delle produzioni enoiche di ogni parte del mondo. Ora, a rischio di sembrar sciovinista, e più sciovinista di quei francesi che, quanto a sciovinismo, non hanno eguali, questo rosso di Sardegna è vino che fa impallidire decine di etichette blasonate.

È creatura di Giovanni Montisci di Mamoiada, in Sardegna, nel cuore della Barbagia, a circa 700 metri sul livello del mare. Un passato da meccanico, negli anni Novanta Giovanni, quando la moglie eredita dalla mamma un vecchio vigneto di circa settant’anni, si appassiona e per quindici anni affianca due anziani e sapienti viticoltori, imparando a lavorare le vigne e strappando loro tutti i segreti. È l’inizio di un amore. Prima il vino è venduto sfuso. Poi, nel 2004, la svolta, le prime 700 bottiglie. Dal 2005 viene imbottigliata tutta la produzione, di circa 6000 bottiglie. Nei due ettari, le vigne sono di circa 80 anni a cui si è aggiunto nel 2006 un vigneto di 45 anni, con coltivazione ad alberello, e in regime biologico. Il vigneto più vecchio è ancora arato con i buoi. La vinificazione avviene in tini di legno per una ventina di giorni, la follatura è manuale e fatta tre volte al giorno. Il frutto del suo lavoro, vini che sono poesia. In particolare il Cannonau Barrosu riserva Franzisca 2013 ha colore rosso rubino con sfumature granata, emozionante bouquet con note di frutta rossa, sentori elegantissimi di origano e mirto, profumi di capperi e note di macchia mediterranea, in un continuo alternarsi di sensazioni che sembrano una sinfonia angelica, mentre al palato ha grande struttura, con freschezza che sostiene in modo mirabile il sorso, profonda armonia, sapidità invitante e lunghissima persistenza. È un vino dell’altro mondo!

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