Il Grignolino è un vino dall'acidità marcata, che piace solo agli appassionati.
Il Grignolino è un vino morbido, giovane, profumato, che può piacere a tutti.
Il Grignolino è un grande vino da invecchiamento.
Tre affermazioni distanti, a cui possiamo aggiungerne una quarta: il Grignolino è anche un’uva da spumantizzare.
Oggi il Grignolino è tutto questo, lo abbiamo scoperto in occasione dell'ultima edizione de Grignolino: il Nobile Ribelle che si è svolta a Grazzano Badoglio - una delle capitali storiche di questo vino - dal 15 al 17 marzo.
Un vino che merita di essere raccontato a partire dall'ultima nostra affermazione: un'uva da spumantistica. Un azzardo? Non proprio visto che storicamente queste uve erano normalmente impiegate per la spumantistica. E non è un caso che si cercasse di sfruttare la bella acidità del vitigno in un'epoca in cui la naturale destinazione era il metodo classico.
Oggi - grazie al metodo Martinotti - se ne può avere anche una bella espressione con spumanti più immediati come il Brut “Mète” di Hic et Nunc di Vignale Monferrato: corpo sottile, profumo di piccoli frutti, freschezza e finale amaricante. (Lo avevamo adocchiato fin dagli inizi - dice Paolo Massobrio - e non ci eravamo sbagliati).
Il
Grignolino del Monferrato Casalese “Il Custode” 2022 di Cascina Montecchio di Ottiglio (Al) ci riporta alla versione più classica: naso di rosa appena gessoso, in bocca è didascalico con la sua acidità spiccata e il finale sapido.
Una versione allo stesso modo in linea per uno dei nostri campioni prediletti, il
Grignolino del Monferrato Casalese “.G” 2022 di Vicara di Rosignano Monferrato (Al). Di colore più scuro, concentrato, ha naso profondo, una mineralità che si esprime al naso con sentori di polvere da sparo. In bocca ha corpo, è decisamente tannico con un tannino che diventa amarognolo sul finale. È lui, il Grignolino che ti aspetteresti se ami il Grignolino. Punto (G).
Cambia la prospettiva con il
Grignolino del Monferrato Casalese “Curioso” 2022 della Tenuta Genevrina di Ozzano Monferrato (Al). Questa è l'interpretazione di un ragazzo di 22 anni, Luca Vogliotti, guidato però da un enologo che di Grignolino se ne intende: Donato Lanati. Il risultato, che conferma la nostra degustazione qualche mese prima, è un vino più che curioso, intrigante: dal naso floreale, con sentori di garofano e una parte balsamica che si apre con il tempo. In bocca è un Grignolino gentile, con tannino fine e ben integrato, un'acidità vibrante che rinfresca tutto il sorso.
Prediomagno di Grana (At) è una cantina che conosciamo anch’essa fin dagli esordi e il suo
Grignolino d’Asti “Sple” 2022 è stato uno dei campioni più interessanti: naso molto fine con la viola appassita ravvivata da una nota mentolata. In bocca è equilibrio perfetto, con il tannino appena percettibile. Un Grignolino figlio di una visione internazionale di questo vino (l’enologo è Riccardo Cotarella) che graffia con guanti di velluto.
Scarzella di Rocchetta Tanaro (At) è un'altra azienda giovane, fatta da ragazzi che hanno creduto nel loro territorio. Hanno esordito a Golosaria Monferrato e le loro vigne sono alle altezze della località Asinara: il
Grignolino d'Asti 2022, tra i loro prodotti, è quello che ci ha sempre colpito di più. Consacrazione per un paese di solito associato solo alla Barbera, dove però fra i Top Hundred 2023 abbiamo scovato un altro eccellente Grignolino (cioè il Limonte di Braida)? Può essere, ad assaggiare questa etichetta di Scarzella con un naso pulito, di ribes fresco, con un corpo sottile, acidità marcata e tannino presente ma senza esagerare. Un Grignolino piacevole, da pasto, da bere anche in estate magari con qualche grado in meno.
Marello è invece una piccola azienda dell'Astigiano, condotta da un giovane enologo. Il
Piemonte Grignolino “E’ voluto” 2022 ha naso piuttosto verde, con speziatura di chiodi di garofano, In bocca il sorso è pieno, armonico.
L'
azienda agricola Monfrà di Vignale Monferrato (Al) è l'eretica, nata da due vignaioli artisti, Sara Leila e Paul, che si sono innamorati di questo vino e hanno deciso di metterlo in anfora. Un'anfora non acquistata ma lavorata dalla stessa Sara che con l'argilla ha un rapporto decennale. Il
Grignolino del Monferrato Casalese “Panikos” 2022 ha un colore che rischia di sviare, un rubino intenso, concentrato che rivela un naso ampio, polveroso, con la frutta e il melograno. In bocca è molto piacevole, il tannino diventa carezzevole, setoso ma il finale amarognolo ci riporta tra queste colline.
E se questi sono i Grignolino di nuova concezione, c'è un'altra versione che si sta facendo largo. Quella che si veste del tempo, che dimostra che sul lungo periodo arrivano i risultati migliori.
E lo dimostra il
Grignolino d’Asti “Lasme ste” 2020 di Cascina Rey di Asti, prodotto da una donna giovane e determinata, Paola Monticone, nei suoi terreni all'interno dei confini comunali. Il naso è profondo, di viola appassita, pepe bianco e minerale, una mineralità antica che nasce da quel terreno marino, dove ancora oggi si trovano sovente conchiglie fossili. In bocca è un ottimo esemplare di questo vino, con tannino diffuso, sorso disteso e un'acidità che non cede terreno.
Un Grignolino da invecchiamento che ci mette sulla strada del Monferace, marchio battezzato proprio a Golosaria Monferrato e poi a Milano, che sta dando risultati eccellenti, capaci di convincere anche i più scettici.
Il campione di
Monferace 2019 di Alemat di Ponzano Monferrato (Al) ci consegna un vino dal naso ancora esuberante con la viola e il timo, leggermente balsamico, che si apre poco a poco. In bocca il tannino è ancora verde, l'acidità viva, lasciandoci intendere che c'è spazio per il futuro.
Liedholm di Cuccaro Monferrato (Al) è un'azienda che fin dalle origini ha creduto nel Grignolino, amato dal suo fondatore, il Barone del grande Milan. Oggi la nuova proprietà continua sulla stessa strada e il loro
Monferace 2019 ha naso floreale, elegante, che col passare dei minuti, lascia spazio all’incenso. In bocca è altrettanto grandioso: il sorso si fa più rotondo, il tannino è seta.
Cascina Faletta di Casale Monferrato (Al) è infine azienda virtuosa nella spumantistica e nel Pinot Nero, ma ha saputo distinguersi anche con il Monferace. L'etichetta 2019 ha naso intenso di frutta matura, in bocca è caldo, tannico, decisamente lungo con il frutto che torna nel retrogusto.
Infine, un Monferace ante litteram: il
Grignolino del Monferrato Casalese “Bricco del Bosco” annata storica 2012 di Accornero di Vignale Monferrato (Al) ha naso decisamente verticale, di primo acchito sulfureo che si tramuta in grafite, con la viola a fare da sfondo. Un sorso equilibrato, rotondo, ancora tannico per un Grignolino di 12 anni che scavalla le mode, per entrare di buon diritto tra i grandi.