Oggi su La Stampa Paolo Massobrio parla di Grignolino, battezzato da Veronelli “anarchico e testabalorda”, in quanto spesso compare quando e dove meno te lo aspetti. Come a Tokyo, nel ristorante di Masato Myane, allievo di Massimo Camia, Massobrio ha trovato il Grignolino “Arlandino” della Tenuta Santa Caterina di Grazzano Badoglio.
E proprio qualche giorno fa, in onore di Ginevra, neonata figlia di Giulia Alleva e nipote di Guido Alleva, custodi dell’Arlandino, Massobrio ha fatto una verticale del loro Grignolino: 2013, 2012 e 2010. Ecco le sue osservazioni: «Nel bicchiere lo ammiri col suo colore coerente: una buccia di cipolla intensa che tende all’aranciato. Il 2013 esprime la sua identità coi tannini scalpitanti, ma poi in bocca senti la mandorla e note minerali che si accompagnano a un amarognolo tipico. Il 2012 fa spiccare il frutto (l’amarena) e forse interpreta meglio di tutti quel testabalorda un po' sgraziato (che a me piace, per inciso) di veronelliana memoria. Il 2010 è il più grande, anche per l’acidità spiccata e penetrante. È il più complesso e il più longevo».
Presto arriverà il Monferace, un Grignolino da invecchiamento, che non vediamo l'ora di conoscere.
Tenuta Santa Caterina
via Marconi 17
Grazzano Badoglio (AT)
tel. 0141 925108
Una bottiglia di Grignolino del Monferrato Casalese “Arlandino” 2010: 14,50 euro