Guerra a colpi di vodka, chef di periferia e gli auguri "speciali" di Mosca

10.06.2016

Tra le tante guerre combattute tra Russia e America, la più fredda riguarda certamente la vodka”. Lo scrive Stefano Pistolini, che sul Venerdì di Repubblica parla della globalizzazione dell’alcol e sottolinea come tra i maggiori concorrenti della Russia si siano affermati gli Stati Uniti, dove il business della distillazione vale 6miliardi di dollari, con oltre 500 distillatori presenti. E proprio in America va forte il Texas, dove regna sovrano il modello avviato da Tito Beveridge, rampollo oggi 50enne che avviò la prima distilleria legale dello Stato e che oggi serve la sua vodka anche sui voli della United. E l’Italia? Sull’onda delle produzioni artigianali, sono decine le distillerie che commercializzano gin, con marchi di culto come VIII Hills di Roma, Be8 di Torino, Gino di Savona e Solo Wild Gin dalla Sardegna. Ma anche il whisky non è da meno, come dimostra Puni, il whisky prodotto in Val Venosta che fa già concorrenza alle Higlands. @ Dal re del gin a mister Kamut. Si chiama Bob Quinn ed è l’imprenditore del Montana cui si deve la nascita di Kamut, il marchio con cui vengono commercializzati prodotti come pasta, cracker e farine a base di khorashan, un grano antico dall’elevato contenuto di proteine e sali minerali. “L’Italia - confida Quinn - concentra il 75% della produzione mondiale di khorasan Kamut”. Ma fa davvero bene il Kamut? “La maggior parte delle persone che non possono mangiare grano moderno non ha problemi con il Kamut - prosegue Quinn - Stiamo riscontrando risultati molto positivi, riconosciuti anche dalla comunità scientifica”. (Corriere della Sera) @ I giovani chef preferiscono la periferia; aprire ristoranti lontano dalle complicazioni del centro sembra essere tornato di moda, e se a spianare la strada fu Davide Oldani col suo ristorante nell’hinterland milanese, tra Roma e Milano c’è chi segue le sue tracce e trasloca. A partire da Daniele Usai, che un mese fa ha inaugurato Il Tino alla foce del Tevere a Fiumicino, e passando per Luigi Taglienti che, abbandonati il Trussardi alla Scala e Palazzo Parigi, il 16 giugno aprirà il suo Lume in via Watt, una ex area industriale alla periferia di Milano. (Corriere della Sera) @ Alghe del Pacifico e germogli andini per esaltare il tonno di Carloforte. E’ la ricetta con cui la cucina peruviana di chef Rafael Rodriguez, consulente al ristorante Timé di Milano, ha conquistato lo scettro del Girotonno 2016. (Corriere della Sera) @ Cento anni e non sentirli. Mosca 1916, storica macelleria di Biella, celebra con spirito il suo primo secolo di vita e regala ai concittadini “Acquamantio”, una scultura realizzata dall’artista Daniele Basso. “Un gesto che nasce dal cuore - ha commentato Allberto Mosca - per ringraziare tutti della fiducia e dell’affetto dimostrati in 100 anni”. L’opera è già stata posizionata in piazza Curiel, di fronte alla nuova biblioteca civica della città. Su IlGolosario.it l’omaggio della redazione e di Paolo Massobrio, ieri a Biella per i festeggiamenti. 

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