Guerra dei dazi e il bollino a tutela del cibo giapponese

21.06.2018

Stati Uniti e Unione Europea alla guerra dei dazi. Bruxelles risponde alle misure protezionistiche imposte dal presidente Trump con analoghe restrizioni sui beni a stelle e strisce, tra cui tabacco, burro di arachidi, blue jeans, whisky, mirtilli e Harley Davidson. Le restrizioni entreranno in vigore a partire da domani. Per la commissaria UE Cecilia Malmstrom: “Non vi era altra scelta”. (La Stampa) @ Brutta esperienza per Kirstjen Nielsen, la segretaria alla sicurezza interna della Casa Bianca che ieri ha dovuto rinunciare alla sua cena in un ristorante Messicano di Washington. Il motivo? La donna è stata assediata da un gruppo di attivisti intervenuti contro la politica di “tolleranza zero” applicata dall’amministrazione Trump nei confronti degli arrivi illegali negli Stati Uniti. (Libero) @ Starbucks verso la chiusura di 150 caffetterie. Lo ha annunciato l’amministratore delegato Kevin Johnson, che ha fatto sapere: “Anche se alcuni venti contrari sulla domanda sono solo transitori, la nostra recente performance non riflette il potenziale del marchio”. (La Verità) @ Un bollino a tutela del vero cibo giapponese. Sushi e ristoranti filo-nipponici dilagano, ma l’inganno è dietro l’angolo. Nella vera tradizione giapponese non si mangia solo con la bocca e oltre al gusto sono importanti anche la bellezza, il piacere tattile e l’accostamento dei colori. Per questo è in arrivo una certificazione per i ristoranti in grado di garantire la vera tradizione culinaria. (Repubblica) @ Tempi duri per il ristorante “Unico Milano” di via Achille Papa. La direzione investigativa antimafia di Milano ha revocato la licenza al locale in zona Portello per infiltrazione mafiosa. Secondo gli investigatori, il socio di maggioranza Massimiliano Ficarra sarebbe “contiguo” alla potente cosca calabrese Piromalli-Molè. (Corriere della Sera) @ “Ero a New York, mi chiese di sposarlo al telefono il giorno in cui aprì il ristorante”. A due giorni dalla premiazione dell’Osteria Francescana come miglior ristorante del mondo, sulle pagina del Corriere della Sera interviene Lara Gilmore, moglie e “braccio destro” di Massimo Bottura, che racconta: “Ho spostato un ristorante. E lui ama il mio minestrone”.

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