Guerra del tè (al Prosecco) e intrighi nel mondo del vino

12.12.2016

Dopo il Prosecco servito alla spina, la Gran Bretagna tenta il colpo anche con il tè. A far inorridire i produttori veneti e friulani l’ultima trovata dei cugini d’oltremanica denominata “Italian Prosecco Infusion”, un infuso da 15 bustine “Dal sapore vibrante di festa, con un rinvigorente tocco di Prosecco Italiano”. La tisana, commercializzata dal colosso Aldi (che propone anche un tè al vin brulè) sta letteralmente andando a ruba, ma i produttori italiani non ci stanno: “Non possono usare il marchio - hanno tuonato - Rimuovano quel prodotto dagli scaffali”. (Libero) @ Una pagina intera su un quotidiano (Libero n.d.r) per ringraziare la ministra Maria Elena Boschi per “Impegno e responsabilità”. E’ quanto fatto da un certo Signor G., scopertosi poi Giancarlo Aneri, imprenditore veronese del vino che - nonostante un tentativo di resistenza, ha così spiegato la motivazione del suo gesto: “Non conosco né Renzi né il ministro. Non volevo che il mio gesto fosse strumentalizzato, ma ho semplicemente ritenuto doveroso rendere merito a una giovane donna che si è impegnata per fare qualcosa nell’interesse degli italiani”. (Corriere della Sera) @ Intrighi e sabotaggi anche nel mondo del vino. Mentre nelle Langhe il presidente del Consorzio di Tutela del Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani Antonio Peccherino deve difendersi dalle accuse di vinificazione fuori dall’area autorizzata, nell’Oltrepò si indaga sul sabotaggio di cui è stata vittima la contessa Ottavia Giorgi di Vistarino, dalla cui cantina un gruppo di sconosciuti ha fatto sparire, aprendo i rubinetti delle botti, 5.300 ettolitri di vino, per un valore complessivo di 500mila euro. (La Repubblica, QN e Il Giornale) @ Novità in casa del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, che ieri mattina ha inaugurato la nuova sede nelle sale del castello di Costigliole d’Asti. Il taglio del nastro è stato occasione per presentare anche il progetto Indigena voluto dalla Regione Piemontee realizzato con gli organizzatori di Collisioni, finalizzato alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio ampelografico piemontese di cui il Consorzio è uno dei custodi. (La Stampa) 

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