Criticano gli sprechi “made in Italy” ma contestano il taglio della loro sede da 2mila metri. A finire nell’occhio del ciclone l’Associazione stampa estera i cui giornalisti, alla notizia dell’inserimento della loro (ampia) sede nel piano tagli del governo italiano (che costa un milione di euro l’anno n.d.r) hanno storto il naso. Tanto che durante il sopralluogo nei nuovi uffici, in un appartamento di 1800 metri quadri in piazza Augusto Imperatore, avrebbero lamentato l’assenza di una sala conferenze e chiesto di poter avere un bar e un ristorante (in quello odierno, ogni giorno vengono proposti un menu diverso e una carta dei vini d’eccellenza). Un’ “aggiunta” che costerebbe allo Stato un altro milione di euro. (Libero)