Venduta a 15 mila euro la scultura che non esiste. L'opera dell'artista Garau si chiama "Io sono" ed è esclusivamente concettuale. Uno spazio vuoto "da collocare su una superficie libera di 150 per 150" come indicato dal certificato di autenticità che però non potrà essere esposto nello stesso spazio. L'artista ripete così la performance dello scorso febbraio quando davanti alla scala aveva esposto "Buddha in contemplazione", cioè quattro nastri a delimitare lo spazio bianco sul selciato. (IlGiornale) @ Libero pubblica il dizionario del nuovo galateo con le parole che non si possono più dire: tra queste "grasso" sostituita da "sovrappeso", "povero" che diventa "di modeste condizioni" e "ricco" che al contrario è "benestante”.