La redazione de IlGolosario ha intensificato le degustazioni in vista della proclamazione dei Top Hundred che quest'anno avranno anche una forma leggermente rivista a fronte anche delle tante sorprese colte quest'anno. Anche in questa tornata tanti gli assaggi da sottolineare, che spaziano tra Piemonte, Veneto, Umbria, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Lombardia.
Eccoci subito con una una degustazione mitica, con i Rossi di casa Braida, a iniziare dalla Monella 2022, Barbera vivace della nostra predilezione che in questo millesimo ha centrato perfettamente il suo gusto fragrante e fruttato. Ma dopo anni di attenzione al Grignolino d'Asti “Limonte”, il 2022 rappresenta un campione di notevole intensità, complesso, vibrante, setoso, davvero speciale. Molto buona anche la nuova annata di Barbera d'Asti “Curej”, la 2022, che nasce sulle colline più alte in località Asinara. La sua speziatura ricorda l’acciuga, accanto a un effluvio fruttato. In bocca è fresca, scalare, di eccellente goduria. La Barbera d'Asti Montebruna 2020 è coerente con l’idea di Barbera comme il faut e la sua acidità è ficcante. La Barbera d'Asti Bricco dell'Uccellone 2020 ha un’intensità fruttata al naso che monta. E poi una complessità unica, con cenni minerali. A nostro avviso si appresta ad essere uno dei più grandi Bricco dell’Uccellone grazie a Beppe e Raffaella Bologna che stanno facendo sempre più grande questa cantina fondata dal grande Giacomo. La Barbera d’Asti Bricco della Bigotta 2019 si distingue dal Bricco dell’Uccellone per la sua particolare speziatura mentre la Barbera d'Asti Ai Suma 2020 è un compimento assoluto per questa annata, dove l’intensità e le persistenza al naso si fanno profonde con complesse note aromatiche; in bocca la traduzione è velluto puro e piacevole persistenza. Un mito assoluto.
Siamo tornati ad assaggiare i vini delle nuove annate di Elia Daniele a Ceglie Messapica e subito ci ha colpito la sua Verdeca Giugno 2022. Colore paglierino luminoso; naso di frutta e fiori e poi lime, anche se poi emerge il tiglio e un che di macedonia. Verdeca freschissima in bocca, sapidità spiccata. Molto caratteristica! Il Rosato Rosaria 2022 ha colore rosa aranciato; al naso note leggere dolci di caramello, lampone; in bocca rimane la freschezza. Il Salento rosso Susumaniello “Ninino” 2022 ci ha conquistati anche quest’anno col suo colore rubino impenetrabile, note fruttate evidenti di prugna, ma anche metallico e minerale. In bocca è vibrante, molto equilibrato, rotondo, decisamente tipico. Ci era piaciuto più quello dell'annata precedente, invece, il Negramaro “Fata Morgana” 2021. Un vino fatto bene, con note speziate e tante profondità, ma non certo quella del Primitivo “Alberelli Sparsi” 2020 che si presenta subito con note intense ed eleganti e frutta sottospirito in sottofondo. C’è la ciliegia speziata, la prugna, la buccia di pomodoro. È complesso e molto buono, anche con quella sua coda tannica. Merita i 5 asterischi, come il Susumaniello.
L'azienda Facchin prende le mosse appena dopo l'Unità d'Italia con le prime vigne coltivate lungo il corso del Piave. Negli anni Sessanta la svolta, con la specializzazione proprio nella produzione di vino con successive acquisizioni che hanno portato l'azienda attuale a una superficie di circa 70 ettari, di cui la maggior parte coltivati a glera. Pensare che quest'azienda sia però solo Prosecco sarebbe un errore e la nostra ultima degustazione lo ha dimostrato. Pensiamo a uno dei migliori assaggi della tornata, il Manzoni Bianco del Piave Bianco 41 2019, dal bel colore oro e dal naso che richiama la polpa di albicocca matura, i fiori di camomilla e l'aromaticità dell'origano. In bocca risulta pieno, intenso, con una bella spada acida. Anche il Rosso Veneto Rosso 27 2019 ce la dice lunga sulle potenzialità di questa cantina. Questo vino nasce da una selezione delle migliori uve a bacca nera presenti in azienda e in particolare merlot, cabernet, refosco e raboso. Il risultato è un vino che al naso mostra i muscoli con le note più verdi, di peperone e la radice di liquirizia. In bocca c'è il tannino disteso e un equilibrio da grande rosso. Per fortuna nella campionatura era anche presente un Prosecco perché anche in questa tipologia ci sanno fare: il Treviso Extra Brut Millesimato Prosecco Rosè 2022 ha colore buccia di cipolla, naso fine, fruttato, che evoca la melagrana. In bocca spicca per la sua cremosità e il finale secco e sapido.
Si tratta di una nostra conoscenza di lunga data, per una cantina di ridotte dimensioni (6 ettari) ma con le idee chiare e soprattutto con la dotazione di una vigna davvero vocata, situata ai piedi del Lagorai, che porta lo stesso nome della cantina.
Il Trentino Gewurztraminer “Vigna Caselle” 2022 è un eccellente esemplare di gewurtztraminer, che si presenta nel calice con un colore oro brillante, profumi di frutta esotica (papaya, mango) accompagnati da una nota affumicata netta. In bocca è ricco, pieno, equilibrato, con un finale di grande equilibrio pur contrassegnato dalla nota amaricante tipica del vitigno. Il Bianco Vigneti delle Dolomiti Sotsas Cuvèe 2021 da uve chardonnay, pinot bianco, sauvignon blanc si mostra brillante alla vista, mentre per il naso ad emergere sarà la coté balsamica con una menta che si fa sentire in tutta la sua pulizia e che ritroveremo anche nel fresco finale. Il Trentino Pinot Nero Vigna Cantanghel 2020 è il loro vino di punta: naso che porta i quarti di nobiltà del grande Pinot Nero espressi dall'incenso che qui si percepisce chiaro, netto, accanto ai piccoli frutti. In bocca è pieno, tannico con un retrogusto che evidenzia la frutta.
Collocata su una vasta zona collinare a poca distanza dalla Capitale, questa azienda racconta una storia di famiglia iniziata a metà del secolo scorso quando il nonno, soprannominato Cifero, decide in controtendenza rispetto a molti giovani di allora, di non abbandonare le colline per trasferirsi nella capitale. Il tempo ha premiato questa scelta e oggi Cifero – proprio da lui ha preso il nome l’attività – può contare su trenta ettari di terreno di cui 7 a vigneto e su una cantina completamente rinnovata nel 2020. La Roma Malvasia Puntinata 2022 ha colore paglierino carico, al naso le note citrine e floreali si accompagnano agli idrocarburi. Il sorso è diritto, fresco, piacevole. Il Lazio Sauvignon 2022 ha colore brillante, al naso spicca per i profumi di erbe aromatiche (salvia), in bocca è verticale con una sapidità che ne allunga il sorso. Anche la loro interpretazione del Vermentino trova tutti concordi: il Lazio Vermentino 2022 ha colore paglierino chiaro, con un naso che gioca tra il mandarino e una parte più verde, erbacea. In bocca ha una freschezza minerale che rende la beva estremamente piacevole. Qui siamo però in terra di Cesanese e questo campione ci conferma la bella impressione generale: dal naso complesso, con ciliegia e una speziatura intensa, in bocca è pieno con il fascino speziato sul finale.
Li abbiamo premiati esattamente dieci anni fa, con un Nocera 2011 che ci fece emozionare. Oggi a un decennio di distanza siamo tornati ad assaggiare i vini di quest’azienda del Messinese, guidata da Ruggero Vasari che già negli anni Ottanta ebbe l’intuizione di puntare sul Mamertino – fino a quel momento pressoché dimenticato – e sul biologico. Oggi, accanto a lui, il nipote Michele, giovane avvocato che ha accantonato la professione per dedicarsi alle vigne. Il Bianco Mamertino 2022 da uve grillo, inzolia e cataratto, risulta decisamente intrigante fin dal colore dorato e dal naso decisamente ematico, minerale, speziato. In bocca invece smussa le spigolature e diventa carezzevole, rotondo. Molto buono il Terre Siciliane Vino Rosato Zahir 2022 da uve nero d’avola: ha colore rosa antico, naso di frutta secca, ma è in bocca dove dà il meglio di sé grazie alla complessità e alla giusta acidità. Il Sicilia Nocera 2020 invece ha naso fruttato, che quasi ricorda la composta di mele e cannella, mentre in bocca lascia andare a briglia sciolta acidità e tannini.
L’azienda Citari sorge sul colle di S. Martino della Battaglia, in prossimità dalla torre che ricorda la storica battaglia che aprì la strada all’Unità d’Italia. È una storia di amore per la terra, un sogno che si concretizza grazie alla passione di Francesco Gettuli, classe 1911, che una volta in pensione decide di acquisire nel 1975 questi terreni e fondare la sua azienda. Oggi a condurla ci sono la figlia Giovanna e i nipoti Maria Giovanna e Francesco che conducono 35 ettari di terreno su cui insistono quatto denominazioni (tre doc e una igt): Lugana, Riviera del Garda Classico, San Martino della Battaglia, Benaco Bresciano. Tra questi, la nostra predilezione sarà per il Lugana Conchiglia 2022. Di colore chiaro, al naso ha sentori freschi di mela e pesca, in bocca colpisce per la trama fine, setosa, accompagnata dalla caratteristica freschezza. Il Riviera del Garda Classico Chiaretto 18 e Quarantacinque 2022 ha il colore tipico del chiaretto con un naso interessante, di mela e cannella. In bocca vira verso il dolce con bella chiusura acida.
Siamo ad Arce, nella campagna a pochi chilometri dalla capitale. Palazzo Tronconi nasce come polo di enoturismo - con tanto di osteria e camere in ambiente totalmente ristrutturati - nell'ottica di una viticoltura che valorizza i vitigni locali. E lo fa attraverso il biodinamico. Oggi nei vigneti di proprietà sono allevati lecinaro, ulivello nero, pampanaro, capolongo e maturano bianco, oltre a malvasia puntinata, moscato di Terracina e syrah. Esempio di questa filosofia aziendale sarà il Capolongo Fregellae (da uve pampanaro, maturano, capolongo) 2022. Di colore tendente all'oro, ha naso intenso, che gioca tra la parte più fruttata (albicocca) e quella più animale, di pelliccia. In bocca ha seta e potenza, con una mineralità che si allunga nel retrogusto. Altrettanto esaltante l'Olivella Donnicò 2021: ha naso terroso di humus e frutta sotto spirito con cenni balsamici. In bocca è decisamente buono: ampio, possente, equilibrato.
Abbiamo conosciuto quest'azienda lo scorso anno, inserendola tra i Top Hundred con l'Umbria Grechetto 'Anticello'. Un assaggio che risulta altrettanto interessante anche quest'anno per un vino di colore oro antico accompagnato da un naso decisamente speziato con profumi di coriandolo e pepe. In bocca è pieno, lungo. Interessante anche l'Umbria Rosato Lastre Bianche 2022 dal colore intrigante di buccia di cipolla accompagnato da un naso che combina la pera e gli idrocarburi, ma un sorso non abbastanza maturo. Il Sangiovese Umbria Piantata 2019, di colore rubino, ha naso di frutta rossa e polvere di sparo. In bocca ha giusta acidità e tannino.
Una nostra scoperta delle ultime Anteprime a Montefalco (Pg), che abbiamo voluto riassaggiare con calma e in più campioni. Un riassaggio che ci ha confermato la stoffa di questa azienda che si esprime con il Trebbiano Spoletino 2021, di colore oro brillante, al naso è aerea la nota di violetta con una nota intensa minerale, di pietra focaia; in bocca ti avvince una sorpresa di pienezza, dove si sprigiona una pancia aromatica e fruttata piacevolissima, per poi finire secco e tannico. Eccellente anche il Montefalco Rosso 2020 che si mostra in tutta la sua complessità: naso ampio, fruttato, con la frutta secca, la castagna e la cotè verde, di peperone. In bocca è caldo, tannico, decisamente pronto.
Altro riassaggio di una cantina Top Hundred e ulteriore conferma. Se lo scorso anno avevamo premiato il Grottino di Roccanova Bianco 'Nettare dell’Enotria', questa volta ci siamo orientati su rosato e rosso. Il Grottino di Roccanova Rosato Donna Lucana 2022 ha naso di amarena, mentre in bocca risulta leggermente abboccato con una piacevole acidità che ravviva il sorso. Il Grottino di Roccanova Rosso 2021 invece punta tutto sulle erbe aromatiche che dominano il profilo olfattivo con la nota di menta che si percepisce netta e che ritorna piacevolmente nel retrogusto donando una freschezza inusitata.