Eccoci alla nona degustazione dall’inizio dell’anno, dedicata ai migliori vini d’Italia, ovvero alla selezione che porterà ai TOP HUNDRED 2024 di Golosaria.
Si tratta di uno dei marchi più celebri del vino italiano nel mondo che a Strevi ha il suo centro dedicato alla spumantistica con risultati giunti a un livello di eccellenza. La nostra ultima degustazione lo ha dimostrato a cominciare dall'Alta Langa Extra Brut “Cuvée Aurora“ 2020, dal colore brillante, e un perlage finissimo: ha naso fine, pieno, immediatamente speziato con note floreali (viola) e verdi che tornano anche per via retrolfattiva. In bocca chiude secco, finissimo. L'Alta Langa Blanc de Noirs Pas Dosè “Cuvée Aurora” 2017 ha naso più disteso, con i profumi floreale che si fanno più marcati. In bocca è cremoso, ma l'alcolicità che si percepisce maggiormente al palato incide sull'equilibrio complessivo del sorso. L' Alta Langa Rosè Extra Brut “Cuvèe Aurora" 2020 è grande: di colore rosa antico, tenue, che rimanda alla cipria comunica immediatamente una finezza che si percepirà anche al naso dove si nota tutta la piacevolezza della scorza d'arancia candita. In bocca è diretto, secco, di buona acidità.
Tra i rossi il Piemonte Albarossa “La Lus” 2020: di colore impenetrabile ha note tostate, di caffé, con una speziatura che torna anche in bocca.
Notevole anche l’assaggio della clamorosa Cuvée Aurora 100 mesi in magnum ovvero un Alta Langa Riserva 2012 che prolunga a 100 mesi la permanenza sui lieviti.
Che bella scoperta questa azienda agricola condotta dall'enologo Silvio Laiolo che in questo territorio celebre per la denominazione più piccola d'Italia ha dato vita a una teoria di vini dove anche i rossi hanno una bella personalità. Lo dimostra il Monferrato Nebbiolo “Nefrej” 2022, con un naso di piccoli frutti, viola, piacevolmente balsamico. In bocca è tannico, fruttato, di buona acidità per un sorso decisamente piacevole. Il Dolcetto D’Asti 2022 è iconico: ha naso di mora appena raccolta, mentre in bocca il tannino ancora verde ci racconta un vino in evoluzione, piacevolmente imperfetto come molti Dolcetto. Applausi per la Barbera d’Asti 2022 che ha naso pieno, con la rosa tipica della Barbera e quella mandorla che ingentilisce il naso e che ritroveremo poi nel finale di un sorso che integra perfettamente corpo e acidità filigranosa. Il Loazzolo Vendemmia Tardiva “Bricchi Mej” 2021 mostra tutte le potenzialità del moscato passito di Loazzolo che al naso riesce a esprimere profumi speziati di the, pesca uniti a una leggera balsamicità.
Una famiglia con mille anni di storia alle spalle che ha mantenuto le radici e delle splendide proprietà nella zona del Chianti Classico e in Maremma. Oggi quest'azienda può così contare su una bellissima villa padronale e due case coloniche in cui è presente l'attività di ospitalità con camere e ristorazione che completa un quadro dove il vino da secoli ha un ruolo di primo piano. La produzione è vasta e contempla anche un Vino spumante Brut Rosé da uve sangiovese vinificate con metodo charmat lungo. Dal bel colore buccia di cipolla, ha naso più intenso, speziato, con profumo intenso di camomilla. In bocca la bolla è ricca anche se non particolarmente fine.
Un mulino settecentesco ad acqua costruito sulla riva di un canale che dai Monti Lepini conduce al mare, a partire dal 2014, dopo un attento restauro, è diventato il centro di una struttura enoturistica all'avanguardia con spazi wellness, ristorante e percorsi tra le vigne e gli olivi. La produzione di vino sembra un di cui nel complesso delle attività eppure le attrattive anche da questo punto di vista non mancano a cominciare dal Lazio Chardonnay 2022: di colore intenso, paglierino con riflessi dorati, ha naso complesso con i profumi varietali dello chardonnay che lasciano spazio al vegetale, quasi di foglia bagnata e fungo. in bocca è pieno, di buon equilibrio, con sorso setoso. Il Lazio Bianco “Sette” 2021 (70% di bellone e 30% pinot grigio) invece ha un profilo decisamente più floreale, con una presenza in bocca meno marcata del campione precedente. Il Lazio Rosso “Cento” 2021 (85% nero buono 10% merlot) ha naso intrigante con profumo di cola e incenso, con tannino ancora in evoluzione.
Guerino Pescara è il giovane enologo che ha deciso di intraprendere un proprio originale percorso nella viticoltura che nasce prima di tutto dal rapporto con la vite, con una viticoltura rispettosa dei cicli ambientali e con una vinificazione che ripercorre metodi ancestrali. Il risultato è una teoria di vini dove non mancano piacevoli sorprese.
Lo Spumante Brut Nature “Carta Bianca - Bollata” 2021 ottenuto da uve trebbiano abruzzese e malvasia, si presenta di colore oro brillante, al naso è immediatamente speziato per poi aprirsi a una salinità intrigante che evoca le alghe marine. Questa si tramuta in bocca in una sapidità spiccata che sostiene una bolla ricca e un sorso asciutto. Interessante anche il Vino Rosso “Carta Bianca - Cordisco” 2022, da uve montepulciano, che al naso si esprime con una bella nota di incenso.
Di nome e di fatto. Bel progetto, giovane, ambizioso dal punto di vista della sostenibilità. La cantina si chiama così perché la struttura è realizzata con la paglia del grano dei loro campi. Le etichette delle bottiglie sono di fieno e fibre vegetali per evitare il taglio degli alberi, i pannelli solari producono energia per i processi aziendali.
Il Vino Bianco “Cocciuto” ha colore paglierino scarico note di frutta matura con l'aromaticità che sentivamo al naso che ritorna nel retrogusto. Il Vino Rosso “Kaleffeno” invece ha sentori terziari marcati che lasciano poi spazio a una piacevole viola al naso, mentre in bocca è un vino ancora in evoluzione.
Una cantina che nasce nel parco nazionale del Vesuvio ai piedi del monte Somma: dodici ettari di vigne su suolo vulcanico-sabbioso per tre uve più che autoctone, quasi una prerogativa di questo territorio, cioè catalanesca, caprettone e piedirosso. Della loro produzione abbiamo assaggiato due etichette, entrambe eccezionali.
Il Vesuvio Caprettone “Emblema” 2023, dalle omonime uve, ha colore paglierino chiaro, naso di mela verde, con cenni minerali netti che evocano il gesso. In bocca è pieno, decisamente speziato, con la mineralità che si traduce in sapidità e stimola l'assaggio. Il grande vino però si conferma la Catalanesca del Monte Somma “Katà” che nell'annata 2023 ha naso fine minerale con la parte fresca, aromatica, che va ad affiancare l'affumicato del vulcano. In bocca è fine, anche nella sapidità, elegante, composto.
Un progetto nato dall'impegno nella viticoltura di due sorelle, Claudia e Giulia Benazzoli, brave a sottolineare questa peculiarità di un vino "fatto da donne" grazie alle grafiche di Stefano Torregrossa e Luca Quagliotti.
Nell'ampia produzione spiccano il Chiaretto di Bardolino “Tecla” 2022 ha colore rosa antico, con naso di fragolina, agrumi e menta in bocca. In bocca è secco con una spiccata acidità. Il Bardolino “Dafne” 2022 rispecchia le caratteristiche di questo vino: naso pulito, ricco di frutta, in bocca è morbido, immediato.