Identità culinaria come volano per i Comuni, matrimonio tra vino e gelato e la gioielleria del gusto

11.07.2018

Identità culinaria e relazioni. Così i Comuni possono rinascere. Parola di Paolo Massobrio, che su Avvenire di oggi lancia un nuovo appello di gusto e prende spunto delle De.Co istituite a Longobardi, in Calabria, per spiegare come il potenziale dei Comuni possa trovare nuova linfa anche in questo. “Se ogni Comune italiano si domandasse di quale storia è portatore - scrive - se anziché pensare di offrire spazi dismessi per un improbabile ristorante, provasse a lavorare sulla regia, non sull’imprenditoria, forse riuscirebbe a far esprimere risorse che altrimenti rimarrebbero silenti”. @ Nozze d’oro tra vino e gelato. Il loro abbinamento stimola la creatività di sommelier e bartender, che si lanciano in proposte curiose e originali. Su QN il sommelier Luca Martini propone alcuni abbinamenti curiosi: il cioccolato fondente si sposa bene con l’ Anghelu Ruju sardo; lo zabaione con il Moscato d’Asti tappo raso; la fragola con il Lacrima di Morro passito o il Ruché passito del Monferrato. Ma per i gusti di frutta si può scegliere anche il Prosecco extra dry, “che ha un grado in più di dolcezza e basso grado alcolico”. (QN) @ Da leggere è poi la storia di Grossi, la drogheria milanese di corso Magenta che soddisfa i palati esigenti. Inserita in uno dei palazzi simbolo dell’architettura Liberty del Novecento, è gestita da 40 anni dalla famiglia Grossi e vanta un reparto dedicato alla frutta glassata che è “una delizia da mangiare con gli occhi”. L’affondo di Alberto Alberto su Il Giorno.

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