La birra artigianale italiana non è mai stata così in salute, e non passa giorno che un nuovo birrificio si affacci con la sua produzione. Eppure, sono passati “soltanto” 20 anni da quel 1996, considerato l'anno zero del movimento artigianale birrario italiano. Perché è proprio in quell'anno che un manipolo di birrai visionari e precursori cominciò a produrre birra artigianale. Tra questi, Baladin a Piozzo, il Birrificio Italiano a Lurago Marinone, il Beba a Villar Perosa, la Fabbrica della Birra a Busalla. E il Lambrate, a Milano, che domani, sabato 9 aprile, festeggerà i suoi primi venti anni con una grande festa.
Sì, hanno voluto fare le cose in grande. Così, la stretta e periferica via Adelchi, sede storica del birrificio e del brew pub (nella foto), sarà chiusa per una mezza giornata (dalle 12 alle 24) per festeggiare l'anniversario. Protagoniste, ovviamente, le birre Lambrate, ma anche food trucks con cibi da strada parcheggiati lungo la via e publican e colleghi birrai in arrivo da tutta Italia.
È un anno speciale, per Lambrate, che si è aperto con il riconoscimento di Birraio dell'anno 2016 assegnato a Fabio Brocca, che con Stefano di Stefano produce le birre, e che ha portato ad un nuovo impianto di cotta da 40 ettolitri che garantirà un aumento di produzione.
E allora, per augurare buon compleanno al birrificio, ci stappiamo due tra le birre che hanno reso famoso Lambrate. Molto differenti tra loro. La Ligera – nome dialattale della malavita milanese - è una American Pale Ale dal colore ambrato che avvolge il palato in una nuvola di agrumi (mandarino e arancia amara) e che chiude secca per invitare ad un nuovo sorso. E la Imperial Ghisa, una smoked baltic porter che una volta assaggiata resta impressa per sempre nelle papille col suo universo di caffè, cacao amaro, toffee e liquirizia. Auguri, Lambrate!