Tra lockdown, sospensioni, moratorie, riduzioni dei canoni, crediti d'imposta e decreti governativi con aiuti promessi, le scadenze del Fisco sono comunque in arrivo. Perchè inesorabilmente la macchina del Sistema Paese ha bisogno di olio nei suoi ingranaggi e servono risorse come le obbligazioni tributarie corrisposte per avere servizi dallo Stato.
Sappiamo anche quando.
Ogni adempimento fiscale ha da sempre delle scadenze che quest'anno a causa dell'emergenza sono state prorogate dal Governo. Da fine maggio a fine giugno 2020 ci sarà un primo step importante di ripresa del prelievo tributario. E' bene fare il punto su come affrontare le prossime numerose scadenze dei versamenti fiscali e i prossimi atti degli Uffici finanziari con una mente lucida, pronta a programmare cosa si può pagare subito e cosa potrebbe essere posticipato.
Il quadro delle scadenze è stato ridipinto dall'emergenza Con i Decreti Cura Italia e Liquidità emessi per l'emergenza Covid -19 è stato “ridipinto” il quadro delle scadenze fiscali relative a quei pagamenti da corrispondersi nel mese di marzo, di aprile e di maggio. In sostanza parliamo di quei versamenti relativi ad esempio a ritenute sul lavoro dipendente, contributi previdenziali e premi INAIL, IVA, adempimenti tributari comprensivi di quelli derivanti da cartelle esattoriali e avvisi di accertamento (rispettivamente emessi dall'Agenzia Entrate Riscossione e Agenzia Entrate), rate dovute per aver aderito alla rottamazione ter e saldo e stralcio, e, per i sostituti d'imposta, le ritenute d'acconto applicabili ai redditi di lavoro autonomo e alle provvigioni. A ciò bisogna aggiungere i versamenti già previsti a maggio e a giugno, pensiamo all'IMU e ai versamenti delle imposte Irpef, Ires, Irap del 2019.
Pertanto occorre organizzazione e programmazione.
Interverranno nuove disposizioni di natura tributaria che si dovranno adattare alla situazione contingente e mutevole, pertanto un sapiente modo per agire risulta essere attenti e valutare periodicamente insieme al proprio consulente tutte le soluzione disponibili - Maria Grazia Terlizzi, avvocato e co founder di B Grow
In primo luogo osserviamo che le proroghe di cui sopra sono differenziate a seconda dei soggetti che ne possono usufruire in base alla località, per esempio se collocate nelle zone rosse, oppure a seguito di una contrazione del proprio fatturato e al tipo di attività che esercitano.
Consultando il proprio consulente di fiducia:
Ma possono sempre esserci imprevisti.
Il Direttore delle Entrate ha dato notizia ai contribuenti della possibile notifica entro fine anno di 8,5 milioni di atti impositivi. Nel caso si fosse tra i destinatari occorre non scoraggiarsi. Ricordiamoci che gli atti notificati concedono un certo tempo per il pagamento e/o per la possibile impugnazione. Non occorre attuare disposizioni derivanti da Decreti post-Covid per affrontarli, le norme ci sono già e da anni.
L'avviso di pagamento deve essere analizzato tempestivamente al fine di riscontrare sia la correttezza della forma che nel merito della pretesa fiscale. Inoltre, se occorre tempo per poter adempiere basterà utilizzare le norme italiane del diritto tributario, come per esempio Lo Statuto del Contribuente L. n. 212/2000. Ricercare una modalità di sospensione - giustificata da riscontrabili difficoltà economiche - è possibile con istanze agli Uffici finanziari competenti o procedendo con un ricorso (con richiesta di sospensiva) o un reclamo a seconda della somma richiesta in pagamento. Diversamente si farà richiesta di pagamento a rate.
Risulta ormai evidente che con questo periodo di emergenza i meccanismi fiscali debbano essere rivisti, innovati e semplificati. Interverranno nuove disposizioni di natura tributaria che si dovranno adattare alla situazione contingente e mutevole, pertanto un sapiente modo per agire risulta essere attenti e valutare periodicamente insieme al proprio consulente tutte le soluzione disponibili.