Metti una sera a cena con Ikumi Ishizaki designer e maestra del tè della scuola Omotesenke, quella più antica dove sono importanti soprattutto sobrietà ed eleganza. È successo martedì sera, nel ristorante “coronato” Ichikawa di via Lazzaro Papi, 18 di Milano dove la Ceo di Umu Design Inc. ha preparato il tè in una Chashitsu montata nel locale. È una sala da tè in bamboo dove regna il silenzio.
C’erano giornalisti, fra cui
Gad Lerner, con il quale abbiamo commentato e assaggiato i piatti del maestro Haruo, ma anche la maestra di cucina Giovanna Ruo Berchera e tanti altri.
La maestra Ishizaki è un personaggio davvero importante giacché ha deciso di promuovere i prodotti dell’agricoltura di Tokyo senza chiedere contributi pubblici. È tutto frutto della sua iniziativa personale. I prodotti presentati a Milano sono stati i
tè della linea Sou tra cui il prestigiosissimo Temomi-cha, abbinati ai vari piatti e una tipologia speciale di
limoni che arrivano dall’
Isola di Hachijo che si trova a sud di Tokyo. Entrambi li avevamo raccontati nei mesi scorsi:
https://www.ilgolosario.it/it/umu-design-e-la-rinascita-del-t-di-tokyo https://www.ilgolosario.it/it/la-passione-per-i-limoni-ha-fatto-nascere-unindustria
La casa del tè e gli utensili per la cerimonia, saranno presentati a Brera (Via Ciovasso 6) fino al 23 aprile in occasione di Brera Design Week: sono stati ideati da Ikumi e realizzati da artigiani giapponesi.
Ha partecipato all’evento anche il Console Generale del Giappone a Milano Kobayashi Toshiaki, che era al mio tavolo, divertito e commosso per l’onore che veniva attribuito al suo Paese.
Detto questo, ecco la sequenza dei piatti, uno più stupefacente dell’altro.
A cominciare dal
Temomi-cha che è il tè più pregiato del Giappone
e Chawanmushi al temomi-cha con caviale, che è una sorta di budino.
Poi l’
Insalata di carne wagyu con salsa al tè di gobo abbinato al tè di gobo, realizzato con un’erba spontanea, la bardana, che si trova anche dalle nostre parti, ci ha confidato Giovanna Ruo Berchera, che la conosce molto bene.
Il secondo piatto, sempre all’insegna della creatività era il carpaccio di ricciola con tè al peperoncino e Tè sencha freddo. Applausi per l’
Unagi chazuke al tè genmai-gia, che è l’anguilla cucinata come solo i giapponesi sanno fare (anche Motoko Iwasaki, che insieme al marito Claudio Gallina, ha coordinato la serata ne cucina una buonissima).
Grandissima soddisfazione poi per la perfezione dei
5 sushi (salmone, orata, tonno nero, gamberi e uova di salmone)
realizzati dal maestro, che erano stati preceduti da un sashimi di ricciola.
Infine due dessert: il
gelée con azuki shiratami e marmellata di Hachijo Fruit Lemon e il
Cheese Mousse di marmellata di Hachijo Fruit Lemon, entrambi con il mitico limone dell’Isola di Hachijo, accompagnati da tè Matcha.
A fine serata Motoko ci ha confidato che
“Isse Ichidai” è una frase tipica giapponese che significa “Questa è la scommessa della mia vita”, ma l’ideogramma di Ichi è stato cambiato con quello di Ichikawa: due scommesse della vita che a me hanno colpito molto: per la gioia e l’armonia che emanavano queste persone, facendo risaltare i protagonisti della serata: il tè, i piatti, la bellezza della vita.