Domenica 5 maggio, seconda tappa ricca di valori e di significati con arrivo in salita a Oropa – che sarà anche la Montagna Pantani di questa edizione – 25 anni dopo la storica impresa del Pirata. 150 chilometri e 2250 metri di dislivello per una tappa “mossa" con arrivo in salita. Si attraversa il Canavese e il Biellese fin a raggiungere a Valdengo dove iniziano le ondulazioni più marcate con due salite da superare: l’Oasi Zegna, splendida area montana protetta di 100 chilometri quadrati aperta a tutti, e Nelva, già teatro di epiche sfide ciclistiche. Si scende quindi in Valle Cervo, caratterizzata in quota dalla presenza di alpeggi e rifugi e, lungo il torrente Cervo, da alcuni centri di considerevole valore storico e culturale come Rosazza, Piedicavallo e Campiglia Cervo, fino al centro nevralgico di questo comprensorio boschivo, Andorno Micca, che ha mantenuto un nucleo storico ben conservato e con architetture interessante; quindi, attraversata Biella, si affrontano i 13 km fino al Santuario teatro dell’impresa di Pantani nel 1999.
Per gli appassionati delle due ruote e per i curiosi, la possibilità, perciò, di raggiungere questo angolo suggestivo del Piemonte per vivere le emozioni del celebre Giro d’Italia…e per scoprire i luoghi del gusto citati nel nostro
Golosario.
Partiamo dalla prima tappa “volante”,
Valdengo, già feudo della famiglia Avogadro che lo ottenne dai Savoia all’inizio del XV secolo. Per aggregazioni successive si formò un “complesso castellato” o “castello consortile”, tipico degli insediamenti medievali delle famiglie Avogadro, che era un insieme di edifici tipo “casaforte” ad uso residenziale di proprietà di vari rami della famiglia. Il complesso, che a Valdengo comprende anche un ricetto ad uso popolare, era difeso da un’unica cerchia muraria.
Qui, la tappa golosa è da
Solleone Bio -
via Roma, 168, tel. 015442208 - un’azienda ispirata da valori di qualità, tradizione e rispetto per l’ambiente. Sceglie le migliori materie prime biologiche che trasforma con tecniche di lavorazione artigianali e tecnologie avanzate in tanti prodotti con una marcata attenzione per i territori e per la tradizione locale italiana. Ecco la pasta di Khorasan, di Farro Dicoccum e di altre antiche varietà di cereali come grano Verna e grano Timilia, essiccate lentamente a bassa temperatura (55°C). A Valdengo vengono prodotti i sughi per pasta classici e quelli regionali, cotti a bassa temperatura; le composte 100% di frutta senza pectina e dolcificate con succo e purea di mela, dai colori brillanti e profumo intenso.
Seguendo l’itinerario del Giro, eccoci a
Campiglia Cervo, nel cuore della Valle Cervo, che con i suoi 19 km di lunghezza, è la seconda vallata per estensione del Biellese. Qui ha sede
La Bottega Valle Cervo -
via Roma, 80, tel. 01560388 - autentica oasi del gusto dove è stato raccolto il meglio della produzione biellese (una parte dei prodotti portano direttamente il marchio BVC). L’assortimento spazia dai salumi artigianali del territorio (come la paletta) a formaggi e tome biellesi, biscotti artigianali tra cui canestrelli e torcetti, grappe e liquori come l’amaro Valle Cervo, prodotto direttamente con genziana raccolta sulle montagne biellesi e impiegato anche nel cioccolatino dolce-amaro, nonché mieli, mostarde, salse, riso Carnaroli.
Raggiunto il centro principale,
Andorno Micca, la sosta d’obbligo sarà invece al
Liquorificio Rapa Giovanni -
via G. Cantono, 13, tel. 015473605 - una vera e propria istituzione nella Valle Cervo, dove dal lontano 1880 produce il celebre Ratafià di Andorno alle ciliegie nere, che Angelo Brofferio, nell’opera Tradizioni italiane del 1848, lega a una leggenda risalente all’anno Mille. La ricetta è rimasta invariata nel tempo, e prevede l’utilizzo del succo delle migliori ciliegie nere, zucchero e aromi selezionati. Il risultato è un liquore dolce e piacevole, dal gusto intenso e persistente, ideale per la preparazione di dolci. Negli anni, la gamma di prodotti si è ampliata, e oggi il Liquorificio propone diverse varianti di Ratafià, tra cui quelle alle noci, ginepro, albicocche e limoni, tutte caratterizzate da una grafica vintage irresistibile. Inoltre, non mancano gli amari e i liquori di erbe officinali, come il Genepy, il Rabarbaro e la Certosa, tutti preparati secondo le ricette tramandate da Giovanni Rapa. Dispongono di shop online punto vendita aziendale aperto sabato mattina e domenica.
Proseguendo fino a
Biella, tante le referenze golose da visitare nel capoluogo.
A partire da
Bottalla Formaggi -
via Ramella Germanin, 5, tel. 01528163 - con la ricca proposta di chicche casearie quali tome, Latteria, Maccagno, Botallini e lo Sbirro, il formaggio alla birra del birrificio Menabrea; e proprio quest’ultima birra, insieme ad altre due eccellenze come acqua Lauretana, che è anche Sponsor ufficiale del Giro d’Italia, e Cashmere Piacenza, sono state ispiratrici per il biellese
Federico Rebuffa -
tel. 3471819936 - e il suo Cashmere Gin: il risultato nel bicchiere è un gin estremamente piacevole. Al naso, si percepisce una delicata nota balsamica del ginepro, accompagnata da accenni floreali di luppolo. Al palato, si sperimenta un sorso avvolgente, consistente, quasi morbido, proprio come un maglione di cashmere
https://www.cashmeregin.com/prodotto/cashmere-gin/.
Bugella è l’antico nome della città di Biella da cui prende il nome questa torrefazione fondata nel 2009 da Terenzio Faccio, assaggiatore di caffè.
Torrefazione Bugella -
via Maestri del Lavoro, 12 - produce 4 i tipi di miscele prodotti (Bugella, Del Golfo, Class e 100% Arabica), quest’ultima vincitrice di premi all’International Coffee Tasting, in buste da 1 chilo o nei 17 caratteristici tipi di lattine da 250 grammi di caffè sia in grani sia macinato. I caffè prodotti vengono tostati singolarmente, per rispettare caratteristiche e proprietà organolettiche e le miscele vengono eseguite a freddo.
A Biella, anche un riferimento per il cioccolato di qualità: nel centro storico, dal 2015, Fortunata Apicella, che tutti chiamano Titti, discendente di una famiglia di ristoratori originari della costiera amalfitana, ha aperto un bar pasticceria e gelateria -
Cioccolato Taf,
via Garibaldi, 5, tel. 01522341 - che ha nella produzione cioccolatiera il suo must, tra prelibatezze come praline con ganache e cioccolatini ripieni al liquore (Titti è anche sommelier), quindi cremini misti aromatizzati con spezie, mousse, tavolette, creme spalmabili.
Per la tappa finale, al pari del Giro d’Italia, si sale verso il
Santuario di Oropa per raggiungere
Cascina La Noce -
via Santuario d’Oropa, tel. 3483613595 - dove Andrea Dall’Occo ha dedicato anni di lavoro intenso al ripristino di un antico castagneto e alla coltivazione di varie piante di frutta, come mele, prugne, ciliegie e nespole, nonché alla produzione di piccoli frutti, erbe aromatiche e ortaggi. Nel 2011, con il supporto del padre Luigi e della moglie Chiara, ha fondato un’azienda e ha creato un laboratorio di trasformazione e una distilleria, che utilizza un alambicco di rame di tipo discontinuo a bagnomaria alimentato a legna. Qui vengono prodotte grappe, liquori, elisir, infusi e amari. Nel laboratorio, invece, si realizzano confetture, mostarde, succhi di frutta, sciroppi, tisane, sali aromatici e verdure sott’olio.
E nel contesto del Santuario di Oropa c’è spazio anche per la sosta ristorativa, vicino alla magnifica scalinata di Juvarra; qui, c’è infatti il
Ristorante Croce Bianca della famiglia Ramella -
tel. 0152455923 -, da oltre mezzo secolo impegnata nel campo della ristorazione. Accanto alla cucina tradizionale di terra collaudata, propongono una varietà di piatti di mare ben eseguiti. Della proprietà fanno parte anche l’
Antico Ristorante La Stazione (il primo della famiglia) e il
Bistrot Le Arti, presso la sede di Cittadellarte/Fondazione Pistoletto. Applausi!