Gran Monferrato e Alto Piemonte conquistano il titolo di Città Europea del Vino 2024

Un riconoscimento illustre premia il territorio monferrino e uno dei suoi prodotti d’eccellenza

05.07.2023

Come anticipato qualche settimana fa in quest’articolo, dal Piemonte era era stata inviata una candidatura per il riconoscimento di Città Europea del Vino 2024. Il responso ora è arrivato: Gran Monferrato Alto Piemonte hanno ricevuto ieri a Bruxelles dal network Recevin (Rete Europea delle Città del Vino) il titolo che a rotazione premia le migliori aziende produttrici di un territorio italiano alternandosi con altre città vignaiole di Portogallo e Spagna. La corona di alloro è stata assegnata per tutto il prossimo anno a venti città piemontesi unite sotto un’unica sigla e un programma condiviso di eventi, meeting, convegni e degustazioni distribuiti sulle provincie di Alessandria, Biella, Novara, VCO e Vercelli nei Comuni di Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco.

La consegna del testimone, che dalla regione vinicola del Portogallo del Duoro passa ora al Piemonte, è avvenuta dopo l’esame di tre candidature pervenute all’Associazione Nazionale Città del Vino: Montepulciano (Siena), San Clemente (Rimini) e appunto la cordata delle città piemontesi. Che alla fine, hanno vinto non soltanto il titolo, ma anche il palcoscenico internazionale 2024 dedicato all’enologia. Per la Regione hanno raccolto l’attestato gli assessori Marco Protopapa (Agricoltura e Cibo) Vittoria Poggio (Cultura, Turismo e Commercio) e l’assessore novarese Matteo Marnati.

«Non uno, ma venti comuni entrano da oggi nella Hall of fame dei luoghi più rinomati al mondo da cui diffondere la cultura del vino – ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio - un riconoscimento che attesta ancora una volta il primato piemontese in questo settore che attira migliaia di turisti e investitori nella nostra regione. E ne attirerà ancora di più grazie alla programmazione nelle nostre venti città che dal prossimo anno formeranno idealmente una macroregione del vino. Un plauso, dunque – ha aggiunto l’assessore - agli amministratori locali e al Comitato promotore che hanno fatto squadra con un programma giudicato credibile dalla commissione di Recevin che mette un ulteriore sigillo sulla qualità del prodotto Piemontese e sulla capacità di promuoverlo».
«Abbiamo ottenuto dall’Europa questo importante riconoscimento per l’Alto Piemonte e Gran Monferrato vitivinicolo – ha rimarcato l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa - che si traduce in una grande occasione di offerta promozionale a livello europeo per tutto il territorio legato ai vini di qualità certificati che vanno dai grandi Nebbioli dell’Alto Piemonte, Ghemme e Gattinara, i bianchi dell’Ovadese e Gavi, ai rossi dell’Acquese e Casalese, Grignolino e Dolcetto insieme agli Aromatici. Questo è un punto di partenza per lavorare negli anni successivi ed essere più attrattivi per i visitatori europei».

«L’Alto Piemonte e il Gran Monferrato – afferma Angelo Radica, presidente di Città del Vino – ha meritato questo riconoscimento per l’ampia offerta di eventi e iniziative programmate, soprattutto dal punto di vista degli approfondimenti tecnici e vitivinicoli, oltre che culturali e storici. Sono convinto che questo titolo potrà ulteriormente favorire la promozione di importanti territori vitivinicoli del Piemonte, e soprattutto dare un impulso a quel turismo del vino che sempre più caratterizza la voglia di viaggiare e di fare esperienze in territori ricchi di storia e tradizione, cultura e qualità della vita».
Il dossier Alto Piemonte Gran Monferrato si è affermato sulla concorrenza per il coinvolgimento di ampi territori e di molti Comuni Città del vino dove alla programmazione ordinaria già pianificata durante l’anno si aggiungerà quella straordinaria legata all’evento. E proprio quest’ultima ha fatto la differenza. Il piatto forte saranno le tavole rotonde, le degustazioni, i convegni e le tematiche di carattere generale riguardanti le politiche comunitarie sulla vitivinicoltura, il mercato, il rapporto tra vino e salute, l’educazione al consumo consapevole e l’identità dei territori. Appuntamenti tutti collegati con un continuo passaggio di testimone da una città all’altra spalmati durante un anno intero che promettono di attirare turisti, curiosi e addetti ai lavori.

Sulla scena internazionale per tutto il 2023 resterà ancora la regione vinicola portoghese del Douro vincitrice l’anno scorso del titolo. Dal 2024 toccherà ai Piemontesi.

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