Il nuovo ceto medio e il dopo Expo

23.07.2015

Il ceto medio non è scomparso, si è solo trasformato. Ora è più sobrio nei consumi e attento alla qualità, fa maggiori investimenti nella cultura. A dirlo un’inchiesta di tre sociologi che ha messo in evidenza anche come sia cambiato il valore della sobrietà: “C’è l’attribuzione alla sobrietà di un valore estetico, non ascetico. La cultura è l’elemento qualificante”. (Repubblica) @ Trasferire il padiglione Zero sarebbe una follia, distruggerlo un delitto”. Il direttore artistico Davide Rampello dalle pagine del Corriere della Sera interviene nel discorso sul dopo Expo e lancia un appello alla politica: “Si può inserire nel progetto per la destinazione delle aree”. “Se si vuole mantenere qualcosa bisogna capire subito come segmentare il sito” ha risposto Giuseppe Sala che spiega come, da contratto, deve essere tutto smantellato entro giugno 2016. Ma Rampello ricorda che è stato concepito per resistere anche 10 anni @ E anche a Eataly, a fronte di un progetto articolato, non dispiacerebbe rimanere nel sito espositivo. A dirlo è il presidente Francesco Farinetti su Repubblica, che puntella un altro elemento di attrattiva per il dopo Expo @ Guardia di Finanza e Corpo Forestale hanno scoperto una maxi truffa di falsi vini Doc e Igt alla Cantina di Broni Terre d’Oltrepò e sequestrato 170mila ettolitri di vino sfuso (pari a oltre 22milioni di bottiglie) e 700mila bottiglie. Secondo l’ordinanza “origine, provenienza e qualità erano diversi da quelli dichiarati e del tutto incompatibili con l’effettiva qualità e quantità di uva prodotta e conferita dai soci”. Questo, scrive Antonio Morra sul Corriere della Sera, è l’ultimo tassello di una crisi che affligge l’Oltrepò esemplificata dai boschi che stanno prendendo il posto delle vigne. “Bisogna ripartire dai contadini” è l’appello del cav. Maga Lino, il produttore di Broni di Barbacarlo. 

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