Il pensiero

07.04.2021

Quello di oggi è affidato a Massimo Gramellini, che sul Corriere della Sera dedica il suo “Caffè” ai disagi creati ieri dai manifestanti scesi in piazza per invocare le riaperture. “Non sarà un po’ riduttivo e un po’ cinico bollare le proteste di ristoratori e ambulanti impoveriti dalla pandemia come la rivolta egoista di una piccola borghesia di ‘bottegai’ che non pagano le tasse? - scrive - Ascoltare le ragioni della disperazione un esercizio minimo di umanità. (…) Eppure bastava scorrere le piazze virtuali dei social per accorgersi di una spaccatura drammatica che riecheggia nelle conversazioni private. La fine di ogni forma di empatia. I commentatori più feroci affermavano di non provare alcuna pietà per chi pratica il ‘nero’ e i più miti sostenevano che chi si dedica all’iniziativa privata dovrebbe sapere che il rischio del fallimento fa parte del mestiere: insomma, un inno impietoso al darwinismo sociale, fatto da gente che spesso sui diritti civili si proclama orgogliosamente di sinistra”.

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