Il pensiero

27.04.2021

Riprendiamo la riflessione di Elena Loewenthal, che stamane su La Stampa racconta l’impareggiabile sensazione di poter tornare a mangiare una pizza (che ha anche un valore simbolico) dopo mesi di privazioni. “E’ un po’ come quella vecchia storiella del tizio che esce tutti i giorni con un paio di scarpe di due numeri troppo piccole solo per poter tornare la sera a casa, sfilarsele e godere un indicibile sollievo. E’ così, la prima pizza dopo giorni, settimane e mesi di privazione, dopo un anno e passa di discutibili esperimenti domestici con presunto lievito madre in bustina (…) Che gioia, questa prima pizza, la prima sera di apertura dopo tanto tempo. Che gioia e anche un po’ di paura: per quel che è stato e per quel che speriamo non sarà più così come è stato, a sognare la chimera di una pizza e inseguirla per settimane e mesi, prima di questa sera bagnata e beata”. 

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