E’ quello di Suor Gloria Riva, che su Avvenire di oggi analizza il quadro “L’Angelo della vita” di Giovanni Segantini. Nel quadro, una betulla allegorica al centro della tela costringe ad andare oltre la figura della madre e a concentrarsi sullo sfondo, caratterizzato da un laghetto alpino simbolo di fecondità attorno al quale tutto è brullo, anche la betulla. Per Segantini questa è “La parabola di un’umanità che cerca la salvezza senza accorgersi di averla a portata di mano (…) Le acque argentee del lago si rispecchiano nell’abito della madre, il cui incarnato pieno di luce rimanda all’innocenza perduta e a una dimensione angelica che dà vita anche all’albero, facendone rinverdire le foglie”. (Una lettura dell’Albero, che è anche il simbolo di Expo 2015)