Il pericolo Popolai, pizzamania, il tempo dei cocomeri e pic nic 2.0

20.07.2015

Si chiama Popilia Japonica e rischia di danneggiare gravemente l’agricoltura del Nord Italia. L’allarme è stato lanciato dalle associazioni degli agricoltori che spiegano: l’insetto che divora le foglie di moltissime piante proviene dal Giappone ed è stato individuato per la prima volta lo scorso anno nel Novarese. @ Quasi la metà degli italiani (46%) mangia il pane avanzato dal giorno prima, con una crescente, positiva tendenza a contenere gli sprechi favorita anche dalla crisi. Ma non solo: secondo un sondaggio Coldiretti sono diverse le tecniche utilizzate per non sprecarlo: il 18% degli italiani lo surgela, il 12% lo grattugia, il 15% lo dà da mangiare agli animali. (Coldiretti) @ La pizza è il piatto simbolo del Bel Paese e uno dei cibi da strada più diffusi in tutto il mondo. Su Repubblica il viaggio di Licia Granello attraverso l’Italia della pizza, dove la Napoletana è quella più celebre, ma ogni regione ha la sua versione unica e brevettata, dal panzerotto barese allo sincrone palermitano, dalla scaccia di Modica alla focaccia di Recco. (Repubblica) @ E’ possibile conciliare economia e solidarietà. Il modello arriva da Icam che è impegnata in Perù in un progetto che permetterà di riconvertire le coltivazioni di coca in coltivazioni di cacao in collaborazione con il Governo. Tutto questo senza intaccare la solidità finanziaria del gruppo che nel 2014 ha chiuso con un fatturato di 123 milioni di euro in crescita del 5%. (Repubblica) @ L’acqua disseta, ma può anche togliere il malumore. Lo scrive la nutrizionista Carla Favaro su Corriere della Sera, che riprendendo le ultime ricerche pubblicate anche su Appetite sostiene come la disidratazione possa minacciare l’integrità dei neuroni e causare stati di depressione. Ma non tutti i liquidi hanno lo stesso effetto; da preferire acqua e infusi, insieme a frutta e ortaggi. Meglio evitare, invece, le bibite zuccherate, i succhi di frutta e le bevande alcoliche. (Corriere della Sera) @ I cocomeri più golosi spesso arrivano dal chiosco. Ne parla Carlo Bogliotti su La Stampa di sabato, segnalando i prezzi competitivi della grande distribuzione, dove le angurie arrivano anche a 19 centesimi al chilo, ma al di là delle offerte il loro prezzo varia dai 45 ai 70 centesimi a seconda della qualità. Il luogo ideale in cui gustarli restano i chioschi dei “cocomerai”. @ Carta e barattoli per il picnic 2.0. Ad inventarlo il food designer Stefania Livraghi e Barbara Mantovani, per cui “Cibi e oggetti devono servire a fare nuove amicizie” e che con questo spirito hanno fatto nascere tovaglie in carta da parati, portauova di cartone per i finger food, barattoli da marmellata per le monoporzioni e posate usa e getta pennellate di colore. (Corriere della Sera)

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