Questa settimana su ilGusto.it Paolo Massobrio parla di un vino con duemila anni di storia, che nasce sulle colline vulcaniche del monte Vulture: l’Aglianico. In particolare di quello prodotto a Ripacandida da Francesca Grieco e Alfredo Cordisco, che lo declinano in quattro cru differenti.
L’Aglianico del Vulture “Eleano” 2017, che affina 24 mesi in barrique e un anno in bottiglia, ha trama elegante e importante e un finale di lunga persistenza; l’Aglianico del Vulture “Dioniso” 2017, che fa tonneaux per due anni e poi ancora 12 mesi di bottiglia, “è la finezza e l’eleganza fatta vino – scrive Massobrio – È quello che m’è piaciuto di più, forse perché pronto all’assaggio e più iconico”; poi l’Aglianico del Vulture “Teseo” e il rosato “Arianna”.
Della cantina Eleano, Massobrio degusta pure due bianchi, l’Ambra da una vendemmia tardiva di uve moscato, e il “Fedra” da uve malvasia, un vino equilibrato e avvincente.
In tema di Malvasia, Massobrio cita infine la Malvasia di Basilicata “Verbo Bianco”, prodotta dalla Cantina di Venosa, una realtà cooperativa con sessant’anni di storia.
Ripacandida (Pz)
Strada provinciale, 8 km 4+200
tel. 345 0507827
Per leggere l’articolo completo clicca qui