Italiani a tavola, app contro la fame e i cibi da non chiedere mai

16.11.2016

Consumi alimentari in picchiata e effetti sociali dimenticati. Sono i temi al centro dell’intervento di Paolo Massobrio, che su Avvenire di oggi riprende i dati presentati dal Censis nel rapporto annuale sugli italiani a tavola e commenta: “La crisi ha portato a una contaminazione generalizzata dei consumi secondo una legge dell’adattamento alimentare, ma anche alla demonizazzione di alcuni alimenti come la carne, che però è un alimento importante della dieta mediterranea (…) Dalla ricerca del Censis non emerge però il fattore psicologico, che meriterebbe approfondire perché il legame tra cibo e psiche è la chiave di lettura alla base di tante patologie. (…) Otto anni di crisi non sono misurabili soltanto per l’effetto del calo della spesa, ma anche per l’isolamento sociale di vaste fasce del nostro Paese”. @ Ma il tema della carne è ripreso anche da Vittorio Sabadin, che su La Stampa di oggi - presentando il libro di Anthony Bourdain sui piatti da non ordinare al ristorante - cita tra questi la carne ben cotta e i piatti di pollo, non particolarmente amati dagli chef. Oltre al pesce il lunedì, probabilmente in frigo da troppi giorni, e ai piatti fuori menu, che creano disturbo anche alle cucine meglio organizzate. @ La risposta alla fame può arrivare da un’App. A idearla il 30enne nigeriano Oskar Ekponimo, che ha sfidato fame e malnutrizione sperimentando un’applicazione per smartphones in grado di monitorare i prodotti prossimi alla scadenza e razionalizzarne la distribuzione ai più bisognosi. Un’idea vincente, che si è aggiudicata uno dei dieci premi assegnati ai migliori progetti hi-tech nell’ambito degli Awards for Enterprise andati in scena al Dolby Theatre di Hollywood. (La Repubblica)

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