Si salvi chi può dai chili di troppo; il grasso in eccesso non perdona e anche chi sta bene finirà col pagarlo in futuro. Lo sostengono i ricercatori della Wake Forest School of Medicine, che mettono definitivamente una pietra tombale sulla cosiddetta “obesità sana”. “Esiste una piccola percentuale di pazienti - spiega su Repubblica la dottoressa Cecilia Invitti - che non mostra segni di alterazioni metaboliche significative, probabilmente perché possiede un corredo genetico specifico che la protegge. Tuttavia è sempre più chiaro che si tratta di situazioni particolari, che di solito non durano: in quasi tutti i soggetti, nel tempo, si vedono l’indurimento delle arterie che porta all’ipertensione e altri segni di squilibrio". @ E che un’alimentazione sana sia il più importante investimento per la salute, lo conferma anche Nicola Sorrentino, che su La Verità spiega quali relazioni possano esistere tra le cattive abitudini alimentari e l’insorgenza di alcune forme tumorali, che nel 30% dei casi sono riconducibili a uno stile di vita e a una dieta sbagliata, sia qualitativamente che quantitativamente.