Sapevo della determinazione di Barbara Varese, imprenditrice milanese che nel giro di tre anni ha fatto rinascere il borgo di Oretto di Campiglia Cervo, a 800 metri, attorno alla casa del nonno. Un luogo magico, che trasuda di bellezza, eleganza, con un’attenzione ai particolari che ti rapisce per alcune ore. Le cinque suite sono dedicate ai Continenti e la mia, che era l’America, è stata un’immersione nella storia degli Stati Uniti, con i suoi miti, i ritagli di giornale, le medaglie, i ninnoli, frutto di una vita di viaggi e di curiosità.
Quando dieci anni fa venne a mancare chi abitava quella casa del Settecento, Barbara ebbe un rifiuto, perché erano tantissimi i ricordi che la legavano a quel luogo dove aveva imparato a conoscere la civiltà contadina, i sapori, i profumi delle erbe. Sono stati i figli che hanno iniziato a passare i week end coi loro amici a convincerla che quello poteva essere un posto desiderabile. E lei si è buttata a capofitto.
L’ultima ristrutturazione ha regalato la sala ristorante, su due piani, che diventa anche sala convegni con tanto di terrazzo per mangiare fuori quando il tempo lo consente. Non è facile descrivere tutta la ricchezza che Barbara è riuscita a manifestare con questo luogo fra i più belli mai visti.
Dove lei ha iniziato a riproporre il sogno della giovinezza: come fare le confetture, come utilizzare le erbe officinali e in autunno, è impossibile non mettere sopra la brace ardente del camino le castagne raccolte qua e là. C’è anche un bancone che appartenne al circolo della Società Operaia di inizi Novecento, dove ci si siede per degustare un cocktail.
Ma a colpirci è stata anche la cucina del giovane Andrea Coletta, che guida una squadra di giovani come lui, che ha 22 anni, ed è già molto bravo.
La guancia di vitello all’erbaluce su patate viola è tanta roba, ma anche il filetto di trota con le sue uova con crème fraiche all’erba cipollina e patate al vapore al timo. C’è poi la melanzana glassata al miele di castagno con mousse di ricotta. Tutto molto buono. Anche la Cheesecake con frutti di bosco flambé, il tortino di cioccolato con cuore morbido e gelato al fieno e il gelato al Ratafià che è una gloria locale, con la torta di nocciole.
La carta dei vini è da intenditori anche nel servizio a bicchiere che offre tanta soddisfazione. Trovi alcune rarità, non solo del territorio.
La colazione al mattino sarà con una teoria di torte e coi formaggi eccelsi di un caseificio di Sagliano Micca, che fa anche degli yogurt buonissimi.
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