La carta d'identità della pasta e olivicoltura in alta quota

08.03.2021

"La mia cucina è sensibile”. Su QN di domenica l’intervista ad Aurora Mazzucchelli, chef del ristorante Marconi di Bologna che insieme ad altri cuochi ha creato ricette appetitose per persone con problemi di salute, inserite nel libro dello scrittore Bruno Damini dal titolo “I fagioli ribelli”. @ Una carta d’identità digitale per la pasta italiana. Su Libero di domenica Attilio Barbieri rilancia l’iniziativa del Pastificio Mancini, primo sul mercato ad utilizzare la tecnologia delle valute virtuali per identificare l’origine del grano. Intanto, fra i big del settore, si registra l’ingresso di De Cecco in Filiera Italia, l’alleanza che riunisce aziende e organizzazioni che puntano sulla distintività dei prodotti alimentari italiani. @ Ulivi in quota e vigneti oltre i mille metri. Una tradizione antichissima che sulle Alpi Occidentali furono i romani a portare e che, dopo anni di abbandono, è stata ripresa da alcuni appassionati. Primo fra tutti Giuliano Bosio, che ad Almese si dedica all’olivicoltura alpina e coltiva vitigni antichi tra cui il baratuciat, il becuet e l’avanà. (Corriere della Sera di Torino) @ In tema montano, su La Stampa di sabato si parla del crescente interesse degli italiani per i rifugi. La pandemia aumenta il desiderio di contatto con la natura ed è boom di richieste per gestire tre rifugi dolomitici. 

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