La chiusura dell'Expo, tra futuro e numeri

30.10.2015

Domani alle 17.00 chiudono i cancelli di ingresso per l’Esposizione Universale e come previsto oggi i giornali sono zeppi di notizie (e ipotesi) riguardanti il futuro prossimo del sito espositivo e le operazioni di smantellamento che dovranno terminare entro il 2016. Poi ci sarà la lunga fase di bonifica dei terreni (la metà dell’area dovrebbe essere destinata a parco) e la costruzione di un polo tecnologico universitario (Repubblica di oggi parla di una Silicon Valley tricolore) dove ospitare le tante start up dell’hi tech che stanno sorgendo in Italia. Per gli altri padiglioni, scrive Repubblica, il destino è vario: l’edificio del Principato di Monaco diventerà sede della Croce Rossa in Burkina Faso, le sfere di vetro dell’Azerbajgian torneranno nella capitale del Paese, Baku; il Belgio vorrebbe mettere all’asta il proprio edificio. Sul Venerdì di Repubblica da leggere il servizio sulle operazioni di smontaggio e la data del possibile annuncio del parco tecnologico che dovrebbe dare il premier Renzi il 10 novembre. Sul Corriere della Sera va in scena il balletto dei numeri: circa 21 milioni di visitatori, oltre 60 capi di Stato in visita (diverso invece il discorso bilanci, perché non è ancora chiaro quanto inciderà il numero dei biglietti serali a 5 euro sul pareggio di bilancio, calcolato su biglietti a prezzo pieno). Dell’eredità morale di Expo scrive oggi Petrini su Repubblica: “L’Esposizione di Milano è stata molto di più di una vetrina: è stata un’occasione per riflettere. Ora però nutrire il pianeta non deve restare solo uno slogan”. Le ultime ore di Expo portano però guai per l’Olanda: alle bancarelle dello street food un blitz dei Nas ha trovato pane semiscongelato, 110 chili di hamburger mal custoditi e 60 chili di carne andata a male.

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