Abbiamo seguito l’evoluzione del concept di cucina del patron Luca Mariani fin dai suoi esordi, assistendo alla sua scalata a protagonista del rinascimento della pizza contemporanea nel solco tracciato dall’Università della Pizza di Molino Quaglia. Ci ha sempre colpito la sua ricerca quasi maniacale di materie prime di assoluta qualità, che fossero in grado di essere trasformate nei suoi piatti in un’esperienza unica e irripetibile. E ogni volta, nella scelte da lui compiute, era davvero il minimo dettaglio – invisibile ai più - a fare la differenza tra un fornitore e l’altro.
Oggi, Luca, insieme ai figli
Filippo e Lucrezia, giovani presenze di professionalità in sala, sono qui per farci capire che quel termine coniato per il suo locale – “cucina dinamica” – non è stato aggiunto a caso, ma ha tracciato un nuovo percorso (senza lievitati tranne la domenica su prenotazione) tra i fornelli che ci ha letteralmente stupiti, confermandolo tra i grandi della ristorazione italiana. Ma andiamo per ordine.
Innanzitutto, spicca l’
eleganza moderna e raffinata dell’ambiente con le sue luci soffuse: una sorta di oasi di design nel bel mezzo della campagna cremasca. Ci sono il grande tavolo all’ingresso con le poltrone, quale sosta di socialità, le bottiglie di vino (che grande carta dei vini!) ordinate accuratamente sugli scaffali e nelle cantinette, la cucina a vista gestita magistralmente dallo
chef Simone Livraghi, il giardino rinnovato e curato nei minimi particolari con il bell’ulivo al centro che contribuisce a rendere l’atmosfera serena e rassicurante.
Veniamo al menu. Anzi, è più corretto definirlo un viaggio esperienzale con soste gustative e sensoriali che variano quotidianamente in base al reperimento del tipo di materie prime e alla creatività dello chef. In occasione della nostra visita, eccoci con la
“Tra una catalana e una ceviche di gamberi rosa e capesante con guazzetto fresco di lime, mela verde e cetriolo”
e a seguire l’originale
“Baccalà mantecato con guazzetto di porcini e polenta soffiata croccante” che stupisce per l’equilibrio degli accostamenti, che molti potrebbero definire un azzardo. Ed invece è pura poesia.
Quindi,
spiedini di lingua di vitello arrostita con gel di limone, umani di verdure e salsa di aceto di mele (€ 15)
poi il
“vitello tonnato secondo noi” a base di lingua di vitello (non magatello) tagliata alta un dito.
Eccellente la
battuta di fassona piemontese, peperoni di Carmagnola, pecorino romano e sugo d’arrosto.
Autentica esplosione di sapori e di consistenze, l’assaggio dei
cappellotti tutto tuorlo ripieno di fior di ricotta di bufala con zucchine trombetta, maggiorana e bottarga di muggine (€ 16)!
Ben realizzato il
“risotto mantecato: porcini, formaggio francese Comtè Riserva 24 mesi e fondo d’arrosto” (€ 18).
Stupefacente il
morone ligure – chiamato anche ricciola di fondale -
arrostito con gel di limone e guazzetto di anguria e Aperol (€ 22).
Tra i dessert,
Sole-Ro (€ 10),
Tiramisù (€ 9) e “Amarene, yogurt e meringa” (€ 10).
Il format da noi provato è quello della “Trattoria Contemporanea” ed è fruibile alla carta da mercoledì a sabato a cena, e sabato e domenica a pranzo. Ma si potrà scegliere anche “Le 5 portate a mano libera della brigata di cucina” (€ 60) o su prenotazione “Il tavolo dello Chef – 7 portate a mano libera con abbinamento 4 calici di vino” a 100 €. Ma non è tutto. Altri due format di grande attrattiva sono il “Business Lunch” disponibile a pranzo dal lunedì al venerdì; e la serata “Tapas e lievitati gastronomici” disponibile solo la domenica dalle 19.30 alle 22.00.
Ristorante La Fortuna – Cucina Dinamica
Campagnola Cremasca (CR)
via Ponte Rino, 6
tel. 0373 74711 - 0373 74572