La notizia

Il prezzo del latte fresco moltiplica più di quattro volte dalla stalla allo scaffale con un ricarico del 328% mentre all’opposto cala del 20% il compenso riconosciuto agli allevatori. Una situazione paradossale, aggravata dal mare bianco che attraversa le frontiere nazionali: 24 milioni di litri ogni giorni, circa 3 su 4 di quelli consumati quotidianamente. E’ quanto emerge dal dossier “L’attacco alle stalle italiane” presentato dalla Coldiretti questa mattina in occasione della grande operazione di mungitura pubblica allestita nelle piazze delle principali città italiane. “Il problema - scrive Paolo Massobrio su Avvenire - resta la filiera della qualità che un sistema come quello agricolo italiano ha garantito fino a oggi”. Dalle frontiere infatti passano latte liquido, panna, cagliate, polveri, formaggi, yogurt che vengono utilizzati in latticini e formaggi all’insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori perché non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta, denuncia la Coldiretti. “E’ il latte italiano che fa la differenza - conclude Massobrio - quello che oggi viene pagato 0,36 euro al litro e che è diventato antieconomico per il primo anello della filiera. Ma perché anche il secondo anello, la distribuzione, non s’inventa un modo per sostenere l’origine?”