La notizia

Dopo la querelle dell’aglio e del risotto alla milanese, ecco il pesto. L’ultima boutade gastronomica è di Davide Oldani che sul corriere.it ha dichiarato che il pesto “deve essere fatto con una parte di burro, oltre che con l’olio” così come vuole “la tradizione”, portando a testimonianza un libro di ricette liguri di fine Ottocento. Prevedibile lo sdegno dei liguri e dei puristi della cucina con la discesa in campo del segretario generale dell’Accademia della cucina, Paolo Petroni che sulla Stampa commenta: “Questa ci pare peggio dell’altra di Cracco”. Ma in soccorso di Oldani arriva anche il presidente del Consorzio del basilico Mario Anfossi: “Una noce di burro aiuta a rendere il pesto più cremoso. In Liguria lo fanno tutti, forse non fa parte della ricetta ufficiale ma è usuale”. E il collaboratore genovese del Golosario Alessandro Ricci spiega: “La giustificazione del come vuole la tradizione parlando di una ricetta come il pesto non esiste” e richiamarsi a una o due ricette del passato è antistorico per una preparazione così ancorata alle consuetudini famigliari. L’unica certezza sono tre ingredienti: “basilico, aglio e olio e, a ben guardare, l’aglio manca nella versione Oldani”. Ma ormai dopo Oldani, il caso di Cracco e dell’aglio nell’amatriciana o del risotto alla milanese con la salsiccia pubblicizzato dalla Stefanelli e segnalato sul golosario.it dal collaboratore Gigi Camana, ci si chiede quale sarà la prossima ricetta tradizionale ritoccata dagli chef.