La Notizia

02.03.2015

La reazione del mondo all’epidemia dell’obesità è troppo lenta, mentre procede a velocità sostenuta la diffusione di cibi spazzatura. Su Repubblica di domenica un servizio di Silvia Bencivelli svela la summa di una raccolta di articoli pubblicata da The Lancelet con il primo vero studio sulla qualità dell’alimentazione, che ha coinvolto 4miliardi e mezzo di adulti provenienti da 187 Paesi del mondo mettendo in evidenza alcune grandi criticità, prima tra tutte il fatto che negli ultimi anni, a fronte di un aumento nel consumo di frutta e verdura è incrementato anche il consumo di cibo spazzatura (nel Regno Unito il mercato delle bevande gassate vale più di venti milioni di euro l’anno n.d.r). Una situazione che coinvolge maggiormente i Paesi ricchi, dove la disponibilità di entrambi questi tipi di alimenti è maggiore, mentre i Paesi a basso reddito, come il Ciad e il Mali, risultano avere un tipo di alimentazione più sana. Conseguenza di questo paradosso è l’obesità, che specialmente in America colpisce gli uomini già dalla tenera età, con bambini che pesano in media 5 chili in più rispetto a trent’anni fa e consumano quotidianamente 200 kcal in più degli anni Sessanta. (Repubblica) @ Ma per prevenire l’obesità infantile basterebbe anche solo una semplice camminata. Secondo una ricerca Istc-Cnr promossa dal Policy Studies Institute di Londra, in Italia i bambini che fanno a piedi la strada per arrivare a scuola sono solo il 7%, contro il 41% della Gran Bretagna e il 40% della Germania. Secondo Francesca Lavizzari, ex preside dell’Istituto Comprensivo Cavalieri di Milano: “In trent’anni si è assistito all’impigrimento dei bambini e all’imbarbarimento delle mamme”. E l’abitudine (tutta italiana) di scortare i bimbi fino all’entrata della scuola non si è persa. (Corriere della Sera) @ Nonostante quest’ultimo dato poco incoraggiante, a dare una buona notizia è la Coldiretti, secondo cui dall’inizio della crisi il numero dei bambini italiani obesi o in sovrappeso si è ridotto del 5,2%. Le prevalenze più alte si registrano nelle zone del sud ma in generale i tratta di livelli elevati, che pongono comunque l’Italia ai primi posti in Europa. @ Tra i rimedi contro l’obesità anche la chirurgia “zero tagli”, ovvero interventi sempre meno traumatici e facilmente reversibili. La tecnica più recente è endoscopica ed utilizza la via naturale, dalla bocca attraverso l’esofago, avvalendosi di uno strumento che permette di suturare lo stomaco dall’interno. In Italia finora sono stati eseguiti 5 casi. In Usa e Giappone circa 2mila. (Corriere della Sera)

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