Non mangiare per tante ore fa davvero bene? Se lo chiede Il Giornale esaminando le caratteristiche del digiuno intermittente, la dieta che per perdere peso propone 16 ore saltando i pasti, compresa la colazione del mattino. Un regime privativo che per i nutrizionisti però rischia di “provocare uno squilibrio alimentare con ripercussioni nel sistema ormonale, anche molto serie”. Preferibile sarebbe invece diminuire le porzioni di cibo e alimentarsi spesso, ma con piatti frugali. Intanto nella classifica delle diete fai-da-te vengono bocciate anche la Dukan e la Keto: abituarsi a ingerire solo proteine sovraccarica il fegato per cui portare l’organismo in chetosi è un rischio per la salute. @ Sui giornali si parla poi del “peso” del Covid sugli italiani. Secondo quanto emerso nell’ultimo rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile, la pandemia ha spazzato via 10 anni di progressi, restituendo l’immagine di un Paese in grande difficoltà con sempre meno fiducia nel futuro. Tra gli indicatori, a colpire di più è il crollo della speranza di vita, passata da 83,2 anni a 82,3; quindi la povertà derivante dalla chiusura delle attività, che ha avuto effetti negativi sul reddito, sul potere d’acquisto e soprattutto sulla spesa per consumo con oltre 5,6 milioni di individui in condizioni di povertà assoluta. E il Nord che paga il prezzo più alto (i poveri sono passati dal 6,8% al 9,4% ndr). Infine, ma non meno importante, il dato relativo all’istruzione, con l’emergenza sanitaria che ha allargato la forbice delle disuguaglianze per raggiungere un buon livello di istruzione. (Avvenire, Corriere della Sera e Il Giornale) @ E proprio alla povertà è dedicato il Buongiorno di Mattia Feltri, che su La Stampa fa un parallelo con i “sintomi” che oggi permettono di stabilire se una famiglia è stretta nella povertà assoluta e le condizioni della sua famiglia negli anni Settanta, nella Bassa Bergamasca. “Non eravamo poveri, né tantomeno poveri assoluti - scrive - Erano tutti come noi, che il mare l’abbiamo visto da grandi, ma ce la spassavamo lo stesso. Trovo molto consolante che la normalità di ieri sia la povertà assoluta di oggi, evidentemente di passi in avanti ne abbiamo compiuti, e non pochi. Forse merito anche di quel tanto di mercato intravisto qua e là”. @ Sicurezza, ristori e vaccini per “Un ultimo sforzo” da chiedere agli italiani. Sono questi i pilastri dell’agenda di Mario Draghi, che ieri a Palazzo Chigi ha riunito una cabina di regia per un esame preliminare delle misure anti-Covid. Una strategia che sarà illustrata domani ma che con ogni probabilità blinderà il Paese per Pasqua, con 30 milioni di italiani verso la zona rossa, lockdown automatici dove i contagi superano i 250 casi a settimana ogni 100 mila abitanti e regole più rigide per le fasce gialle e arancioni. (Repubblica) @ Sulle stesse pagine non mancano poi gli appelli dei “dimenticati della pandemia”. A partire da Andrea Michielazzo, il ristoratore veneziano costretto a chiudere dopo 127 anni il ristorante Antica Carbonera. “Avevamo 200 posti e prenotazioni da tutto il mondo - spiega - ma dall’acqua alta del 2019 siamo precipitati. Ora chiudiamo, abbiamo fatto solo trenta coperti in 16 mesi”. Quindi Paola Pessina, l’educatrice scolastica rimasta con i figli a casa e “Nessun aiuto per i lavoratori”. @ E mentre il ministro alle Politiche Agricole Stefano Patuanelli annuncia l’emissione, dalla fine di febbraio, dell’atteso Bonus Ristorazione (Italia Oggi) su Libero si legge di un’altra beffa che ha colpito i titolari di bar e ristoranti, trovatisi con una tassa rifiuti maggiorata nonostante la chiusura dei locali. La reazione: “Passiamo alle vie legali”.