Resta fermo sulle 23 il pendolo del coprifuoco che oscilla ormai da alcuni giorni. Le Regioni hanno presentato al Governo una proposta in cui chiedono di accorciare di un’ora il divieto di circolazione e, a quanto pare, al momento Mario Draghi non intende andare oltre. Intanto, i numeri dei contagiati e dei morti ha toccato la soglia più bassa dallo scorso ottobre, ma a Palazzo Chigi c’è ancora preoccupazione per l’euforia dei tanti italiani che hanno fretta di riappropriarsi della propria socialità. No dunque (o non ancora) all’approccio del “Liberi tutti”. @ Un dato interessante arriva però dall’immunologo Sergio Abrignani del Cts che prevede, entro la fine di maggio, la somministrazione del vaccino a tutti gli over 60, ovvero il 97% dei soggetti che rischierebbero la vita, e spiega: “Nelle prossime settimane la pandemia diventerà sostenibile e tornerà ai livelli della scorsa estate". @ Ancora malcontento da parte di ristoratori dell’Unione cuochi Lombardia che ieri, a Milano, si sono ritrovati davanti al palazzo della Regione Lombardia per dare atto alla protesta “Buttiamo i menu”, finalizzata a chiedere date certe per la riapertura totale delle rispettive attività. Con diverse proposte sul tavolo: dal protocollo per la ristorazione professionale protetta all’elenco di dieci buone pratiche per garantire agli ospiti la massima sicurezza, elaborato sulla base dei colleghi all’estero. (Corriere della Sera) @ Sulla riapertura dei ristoranti interviene anche il presidente di Fipe, Lino Stoppani, che su QN sottolinea la necessità di consentire - nelle zone gialle - la ripresa in sicurezza del servizio al tavolo anche al chiuso, oltre all’eliminazione del coprifuoco che con la riduzione degli orari favorisce gli assembramenti. @ Intanto, va in scena un’altra beffa a danno dei ristoratori: chi ha ristrutturato il bar appena prima della pandemia non può accedere ai sussidi. Su Libero il caso del titolare di un locale di Como, che lamenta perdite per 400 mila euro e nessun indennizzo dallo Stato. @ Dopo un anno difficile la ristorazione piemontese si rinnova con entusiasmo e progetti ambiziosi. E sono molte le nuove realtà che puntano sulla ripartenza: a partire dalla Rocca di Arignano, a 20 km da Torino, che a giugno rinascerà con un relais e l’ambizioso ristorante “La Locanda della Rocca” che avrà la consulenza di Ugo Alciati. A Montaldo Scarampi (Asti) il “Profeta” Hernanes aprirà invece un agriturismo goloso con l’aiuto in cucina di Christian Milone, mentre ai fornelli del Boscareto Resort di Serralunga d’Alba a breve dovrebbe arrivare uno chef giovane molto importante (di cui non è ancora stata rivelata l’identità ndr). A giugno aprirà i battenti anche Roddino casa di Langa, un nuovo spettacolare hotel a 5 stelle con la cucina dello chef piemontese Manuel Bouchard e nella cucina del resort Palas Cerequio di La Morra farà il suo ingresso lo chef Damiano Nigro. Tra le aperture più attese anche il raddoppio di chef Cannavacciuolo che a luglio, sul lago d’Orta, affiancherà a Villa Crespi “Lacqua by the lake”, un nuovissimo relais con affaccio diretto sul lago e una proposta gastronomica legata al territorio locale e alle tradizioni del lago. Marco Trabucco su Repubblica. @ Un appello arriva anche da 1.300 centri commerciali sparsi in tutta Italia, che oggi alle 11 hanno abbassato le serrande per protestare contro le chiusure del fine settimana e, in generale, in tutte le giornate festive e prefestive. “Chiediamo che si arrivi subito a una decisione: i centri commerciali devono riaprire nel fine settimana, permettendo a una rete di oltre 30 mila negozi di lavorare con continuità” ha spiegato il presidente di Federdistribuzione Alberto Frausin. (La Stampa) @ Covid Hotel: dal servizio al danno. Su QN parla il ceo del gruppo Bes Gianluca Marcucci, che spiega come, in piena pandemia, il loro hotel a 4 stelle di Cologno al Serio, si sia messo a disposizione - anche gratuitamente - come ricovero per i malati di Covid. Ma che ora è bollato come un “lazzaretto”. “Per condizioni irrazionali - racconta - abbiamo subìto un danno d’immagine devastante, ma visto quello che abbiamo vissuto era un dovere mettersi a disposizione". @ Alla ripartenza pensa anche Trenord, che punta ad intercettare la voglia di turismo con le “Gite in treno”, il nuovo format che, partendo da Milano o da una qualsiasi delle 460 stazioni presenti sul territorio, permetterà ai viaggiatori di raggiungere in giornata ogni luogo della Lombardia per una gita fuori porta: dalle città d’arte alla natura da scoprire, per una giornata in totale relax sia per i grandi che per i bambini. (QN) Maggiori informazioni su www.trenord.it.