La Notizia

14.05.2021

Italia vs Francia nell derby dello Spritz. Dopo aver assistito inermi all’avanzata dell’aperitivo italiano anche Oltralpe, i Francesi hanno scelto di calare un asso nella manica e il gruppo del lusso Lvmh ha lanciato in questi giorni lo Chandon Garden Spritz, cavallo di Troia con cui spera di riconquistare il mercato usurpato dal celebre drink made in Italy. Gli ingredienti sono fedeli all’originale nato nei bacari di Venezia: il Prosecco è sostituito da un bianco frizzante della Tenuta Chandon in Argentina, mentre colore e retrogusto sono garantiti da un macerato di arance andine e da un misterioso mix di erbe. Un sfida che gli italiani, per ora, sembrano non temere più di tanto. “C’è spazio per tutti - ha dichiarato il direttore del Consorzio Prosecco Doc Luca Giavi - La discesa in campo di Lvmh per noi è quasi una questione di orgoglio. Siamo in buona compagnia”. Tranquillo sembra esserlo anche Roberto Pellegrini, bartender veneziano padre della campionessa olimpionica Federica, che sulla stessa pagina spiega: “Già che un’azienda francese adoperi un nome italiano per un cocktail mi fa stare bene…(…) Sono curioso di assaggiare il drink francese, ma il punto è che i francesi sono dei mostri nel marketing. Mettere insieme le parole Chandon e Spritz vuol dire richiamare allo stesso tempo il drink più venduto al mondo e lo charme dello champagne”. @ Bar e ristoranti accusano il colpo inferto dal reddito di cittadinanza. Il sussidio promosso dai pentastellati funge da deterrente occupazionale per i giovani e meno giovani, che preferiscono continuare a percepirlo e, quando si presentano ai colloqui, chiedono di lavorare in nero. La denuncia del settore dell’ospitalità in tavola: “C’è un problema nel problema di cui nessuno ha ancora parlato - spiega su Il Giornale il presidente di Mio Italia (Movimento Imprese Ospitalità) Paolo Bianchini - Mi riferisco al personale di sala e cucina difficilissimo da trovare ora che ristoranti, bar, pizzerie e cocktail bar si apprestano a riaprire a pieno regime. (…) Troppo assistenzialismo in questo caso fa male, incentiva la disoccupazione e soprattutto la richiesta di lavoro in nero, mettendo in difficoltà i piccoli imprenditori”. @ La stessa problematica è sollevata anche su Libero, dove il presidente del Mio per il Veneto Andrea Madonna - titolare anche del ristorante Cocò di Padova - racconta: “Dopo 14 mesi di Covid abbiamo perso buona parte delle persone che facevano questi mestieri prima. Tanti camerieri, ma anche addetti alla portineria e alle pulizie o receptionist hanno abbandonato un settore che si è dimostrato, non certo per colpa nostra, il meno capace di garantire un futuro ai suoi lavoratori”. @ Intanto, arrivano i primi dati positivi dalle riaperture. Il continuo calo dei contagi smentisce i “profeti di sventura” che parlavano di un balzo dei positivi dopo il via libera ai ristoranti e i festeggiamenti per lo scudetto. La Fondazione Gimbe segnala che nell’ultima settimana i ricoveri sono calati del 15%. E su 35 giorni si sono quasi dimezzati. (La Verità) @ Gli italiani però vanno in analisi. Da quando è scoppiata la pandemia, un italiano su cinque ricorre ad ansiolitici, antidepressivi, antipsicotici o stabilizzatori dell’umore. Lo ha svelato il 33° rapporto Eurispes, che ha indagato su emotività e psicopatologie degli italiani al tempo del Covid. Secondo la ricerca, ormai la presenza di sintomi depressivi riguarda il 20% della popolazione, con un’incidenza doppia rispetto al passato. A livello di consumi, il ricorso a farmaci riguarda principalmente gli over 65 e l’8,5% di chi acquista antidepressivi li utilizza sempre, mentre il 19,4% dichiara di assumerli molto spesso. (QN) @ La sostenibilità diventa un mercato anche a tavola e in Lombardia è boom di proteine “green”. La regione è infatti prima in Italia per spesa vegana, con il 2% della popolazione che secondo Eurispes non mangia carne e il 14% in più di prodotti verdi finiti nel carrello delle famiglie nell’ultimo anno. Tra i cibi più acquistati volano il tofu, l’hummus, i burger e i mini-burger vegetali, seguiti da tempeh e lasagne veg al ragù. 

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